HomeGibutiProteste a Gibuti dopo un nuovo video del militare arrestato

Proteste a Gibuti dopo un nuovo video del militare arrestato

Un video girato in carcere da un ex militare dell’aeronautica gibutiana, arrestato per ragioni poco chiare e che denuncia discriminazioni claniche, ha generato intense proteste nel piccolo stato del Corno d’Africa.

Centinaia di manifestanti si sono riversati nelle strade della capitale il 4 giugno, venendo poi dispersi con la violenza dalla polizia, che ha condotto arresti indiscriminati in tutta la città sino a notte fonda.

Ad un gran numero di feriti ricoverati negli ospedali sono state riscontrate ferite da arma fuoco, ma non si hanno notizie di morti in conseguenza degli scontri.

Una seconda grande manifestazione si è poi svolta il successivo lunedì 8 giugno, coinvolgendo centinaia di persone delle periferie e soprattutto del sobborgo popolare di Balbala.

La protesta contro il regime autoritario del presidente  Omar Guelleh, al potere dal 1999, è scaturita dal video registrato in carcere dal tenente dell’aeronautica militare Fouad Youssuf Ali, secondo le autorità fuggito in Etiopia (e poi rimpatriato) dopo aver denunciato il nepotismo tribale nelle forze armate, ed invece sequestrato arbitrariamente secondo il suo avvocato difensore.

Nei video girati in carcere grazie alla collaborazione di qualche altro detenuto, il tenente Fouad Yousuf Ali mostra i segni delle torture subite, ribadisce le accuse di nepotismo tribale all’interno del vertice delle forze armate e denuncia il regime autoritario di Guelleh per la violazione dei diritti umani dei carcerati.

Due giornalisti locali del giornale online La Voix de Gibuti, che hanno indagato sul caso, sono stati arrestati il giorno prima della seconda manifestazione di piazza.

Angelo Cardarello
Angelo Cardarello
Angelo Cardarello gestisce i programmi editoriali dell’Institute for Global Studies, contribuendo alla produzione di articoli divulgativi sul Medio Oriente e l’Africa. Ha studiato International Relations in Olanda, perfezionando poi i suoi studi in Libano.

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