HomeGibutiIl Kenya sconfigge Gibuti per il seggio al Consiglio di Sicurezza dell'ONU

Il Kenya sconfigge Gibuti per il seggio al Consiglio di Sicurezza dell’ONU

Il Kenya ha sconfitto Gibuti per la conquista del seggio al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), dopo che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) non è riuscita a scegliere tra i due candidati durante il primo turno.

Nella votazione di giovedì 18 giugno per il seggio in Africa del Consiglio dei 15 membri, il Kenya ha ricevuto 129 voti contro i 62 di Gibuti.

La prima votazione del giorno precedente aveva visto entrambi i paesi non ottenere la maggioranza di due terzi, pari a 128 voti.

Il Kenya si unisce ora alla Norvegia, all’Irlanda, all’India e al Messico, che sono stati eletti mercoledì 17 come membri non permanenti per un mandato di due anni a partire dal 1° gennaio 2021. Il Kenya prenderà il posto del Sudafrica.

Negli anni precedenti, gli ambasciatori di tutti gli Stati membri dell’Onu si erano riuniti nella vasta camera dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per votare a scrutinio segreto, ma la pandemia di coronavirus ha costretto l’organismo mondiale ad adottare nuove regole.

Per evitare un grande raduno e garantire la distanza fisica, agli ambasciatori sono state date delle fasce orarie per votare e si sono sparsi nella camera per votare le propria schede elettorali.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha cinque membri permanenti, che esercitano il veto – Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti – e 10 membri eletti con seggi assegnati a gruppi regionali e cinque nuovi membri eletti ogni anno.

È l’unico organo dell’ONU che può prendere decisioni giuridicamente vincolanti, come l’imposizione di sanzioni e l’autorizzazione all’uso della forza.

Angelo Cardarello
Angelo Cardarello
Angelo Cardarello gestisce i programmi editoriali dell’Institute for Global Studies, contribuendo alla produzione di articoli divulgativi sul Medio Oriente e l’Africa. Ha studiato International Relations in Olanda, perfezionando poi i suoi studi in Libano.

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