Circa 14 civili sono stati uccisi l’8 ottobre nel corso di un attacco condotto da miliziani armati nel villaggio di Dangur, in prossimità del confine tra la regione etiopica degli Amara e quella di Benishangul-Gumuz.
Oltre 10 miliziani sono stati uccisi nel corso dell’intervento delle forze di sicurezza federali, mentre due miliziani sono stati arrestati.
Secondo il governo etiopico l’obiettivo degli attacchi da parte dei miliziani sono le minoranze etniche Amhara e Agaws, che vengono intimorite allo scopo di favorire il loro spostamento e quindi il controllo delle terre.
Al tempo stesso, tuttavia, il timore del governo etiopico è anche quello di ingerenze straniere atte a fomentare la violenza e l’instabilità nelle aree in cui sta sorgendo la grande “diga del millennio” GERD, oggetto di contrasti con l’Egitto e con il Sudan, nell’ambito della quale è stato avviato questa estate il riempimento del bacino idrico.
A tal proposito si segnala come autorità dell’aviazione civile etiopica abbia diramato un comunicato lo scorso 5 ottobre con il quale è stato stabilito il divieto di sorvolo dello spazio aereo al di sopra della grande diga, mentre pochi giorni prima il Comandante dell’Aeronautica Militare aveva annunciato l’ammodernamento delle proprie linee di intercettori, sottolineando l’accresciuta capacità di difendere la diga da qualsiasi ipotesi di attacco.