I vertici dell’intelligence della Repubblica Federale d’Etiopia (NISS), dell’Eritrea (NIA) e del Governo Federale della Somalia (NISA) si sono riuniti ad Addis Abeba il 16 di ottobre, nell’ambito di un summit riservato di cui sono trapelate solo minime informazioni alla stampa.
La riunione dei direttori delle intelligence dei tre paesi del Corno d’Africa sarebbe stata voluta dai vertici politici dei tre paesi all’indomani delle visite bilaterali che sono state recentemente condotte tra i vertici politici della regione, al fine di dare seguito all’analisi dei rischi evidenziata in sede di colloqui politici.
La riunione, in particolar modo, si inserirebbe nell’ambito degli accordi di cooperazione sottoscritti tra Etiopia, Eritrea e Somalia all’inizio del corrente anno, giudicati negativamente dal Kenya, dalla Francia e dalla Gran Bretagna, che non vedono di buon occhio la possibilità di un’emancipazione regionale sul piano della politica di sicurezza.
Secondo la fonte di stampa somala Garowe, oggetto della riunione potrebbe essere stata anche la richiesta di aiuto per le imminenti elezioni del prossimo febbraio da parte del presidente somalo Mohamed Abdullahi Farmajo, e in particolar modo la richiesta all’Etiopia di continuare a fornire il proprio aiuto militare esterno alla missione AMISOM.
Verosimilmente, i temi oggetto di discussione nell’incontro tra i direttori delle agenzie di intelligence dei tre paesi hanno avuto oggetto per una pluralità di fattori, che certamente include la questione delle elezioni somale (ma certamente anche quella dell’autonomia regionale favorita dalle ingerenze esterne al paese), così come le tensioni dell’Etiopia con il Sudan e l’Egitto in merito alla questione della diga del GERD, ma anche la percezione del partito di governo regionale del Tigrai (il TPLF) come una comune minaccia per il primo ministro etiopico Abiy Ahmed e il presidente eritreo Isaias Afewerki.