Il 19 ottobre, il primo ministro Abiy Ahmed ha affermato nel corso di un’intervista alla stampa locale che il recente attentato nella regione di Ahmara, così come le tensioni ripetutamente alimentate nella limitrofa regione di Benishangul-Gumuz, sarebbero state provocate da bande locali addestrate e ospitate nel vicino Sudan.
Il primo ministro ha in tal modo voluto sottolineare la sua convinzione circa l’insussistenza di una matrice etnica alle spalle della violenza che ha interessato le due regioni nel corso degli ultimi mesi, individuando al contrario sul piano regionale l’origine del problema.
Abiy Ahmed ha formalmente chiesto al governo sudanese di contribuire nell’assicurare la sicurezza della regione, senza accusarlo di alcuna connivenza con le bande che hanno agito in Etiopia ma lasciando intuire come la pista di una collaborazione tra Egitto e Sudan per destabilizzare le regioni dove sorge la diga del GERD sia considerata con grande attenzione dal governo etiopico. In particolar modo, secondo il primo ministro, l’obiettivo delle bande armate sarebbe quello di rendere impraticabile la strada che collega il cantiere della diga con le regioni centrali, nell’ottica di ritardarne lo sviluppo dei lavori.
Il primo ministro etiopico si è detto certo del fatto che centinaia di individui stia in questo momento ricevendo addestramento militare, armi ed equipaggiamenti e precise istruzioni nella regione del Nilo Blu, in Sudan, allo scopo di destabilizzare le due regioni etiopiche dell’Ahmara e del Benishangul-Gumuz.
Alcuni politici d’opposizione, invece, soprattutto nell’ambito di quelli espressi dell’etnia Ahmara, sostengono che le violenze siano state perpetrate da bande armate di etnia Gumuz, allo scopo di favorire la fuga degli allevatori e dei coltivatori Ahmara e degli Agew dalle proprie terre.
Una lettura diametralmente opposta a quella del governo, quindi, che invece cerca di minimizzare il fattore etnico spostando l’interesse verso i contrasti regionali con Egitto e Sudan in merito allo sviluppo della diga del GERD.