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La Somalia e l’esito delle elezioni negli USA, mentre si stringono più forti legami con Egitto e Turchia

Dopo che forti piogge sono cadute su Mogadiscio e sciami di locuste hanno attraversato il Medio Scebelli, la capitale è stata ancora teatro di attentati a figure istituzionali – al Ministro del Lavoro (5 novembre), rimasto illeso. Altri eventi di rilievo sono avvenuti nel Basso Scebelli. Qui le Forze speciali hanno sopraffatto un gruppo di 11 terroristi Al Shabaab, incluso un responsabile per l’area del Giuba. Non mutano gli equilibri complessivi.

Per la politica interna, si segnala l’elezione del Presidente del Parlamento dell’Hirshabelle (4 novembre) a Jowhar; premiato a maggioranza Mohamed Abdihakim Luqman Haji. L’uomo è stato sostenuto dal Governo federale, in un primo test delle elezioni del 2021 e in un’area che è feudo dell’ex Presidente Sharif. Desta inoltre attenzione Hobyo in Galmudug, dove i lavori per l’ampliamento del porto saranno eseguiti dal consorzio anglo-turco-somalo “Oriental Terminal”, che gestirà poi la struttura. Su questo dossier si era attivato il Qatar come parte di un più complessivo piano di investimenti del valore di circa 4 miliardi di dollari, utile anche a migliorare i rapporti tesi tra il Governo locale e quello federale.

Sempre molto attivo il fronte delle relazioni internazionali. Da un lato la Turchia ha accettato di pagare 3,4 milioni di dollari di quote somale al FMI, ovvero circa un quarto di quanto dovuto per compensazioni i crediti ai Paesi a forte debito (HIPC). Vi è stato d’altra parte un incontro tra il Ministro degli Affari umanitari e Protezione Civile Khadija Mohamed Diriye con l’Ambasciatore egiziano, per discutere di cooperazione e di una donazione dall’Egitto di 40 tonnellate di aiuti. Parte di un pacchetto più ampio, essi sono una anomalia in rapporti non strutturati forse in connessione con le rivalità Cairo-Addis sulla Diga “della Rinascita”.

Ovvia l’attenzione all’esito delle elezioni presidenziali statunitensi, cui la Somalia è legata a filo doppio anche tramite la folta comunità della diaspora negli USA, soprattutto nella regione dei Grandi Laghi. Le preferenze tendevano ad andare verso il candidato democratico; molti ancora non perdonano le intemperanze della passata campagna elettorale. In Somalia si guarda con attenzione anche all’escalation in Etiopia, alla cui stabilità Mogadiscio in ultimo tiene.

Vincenzo Palmieri
Vincenzo Palmieri
Vincenzo Palmieri è un Senior Analyst per l’Africa dell’Institute for Global Studies, dove si occupa prevalentemente di Africa Orientale. Analista politico di una grande multinazionale, il suo ambito di esperienza professionale verte sull’analisi dei sistemi politici e delle dinamiche di crisi del Medio Oriente e dell’Africa.

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