Il 23 ottobre è stata inaugurata la nuova rotta marittima che opererà esclusivamente tra Turchia, Gibuti e Somalia. Il primo operatore della rotta è stata una nave container della Djibouti Shipping Company, che stima a regime di ridurre i tempi delle spedizioni delle merci da dagli attuali 35-50 giorni a soli 9-10 giorni.
L’ambasciatore turco a Gibuti, che ha presenziato all’inaugurazione del servizio, ha affermato che aumenterà sostanzialmente la cooperazione finanziari e che la nuova linea stabilita dalla compagnia di navigazione Gibuti opererà esclusivamente tra la Turchia e il Corno d’Africa con due navi container della capacità rispettivamente di 11.000 e 20.000 tonnellate.
L’ambasciatore ha dichiarato che il volume degli scambi commerciali tra la Turchia e il Corno d’Africa, ovvero Gibuti, Etiopia e Somalia, ammonta secondo i dato del 2019 a 846,46 milioni di dollari.
L’apertura della Turchia all’Africa, che risale al Piano d’azione adottato nel 1988, ha preso forma nel 2005. Da allora, il Paese si è concentrato su politiche globali e di lungo termine basate sulla diversificazione delle relazioni con il continente. In questo senso, i settori dell’agricoltura, della gestione delle risorse idriche, dello sviluppo rurale, della sanità, delle microimprese e della sicurezza hanno svolto un ruolo fondamentale nelle transazioni economiche della Turchia con l’Africa.
Le relazioni tra Africa e Turchia hanno acquistato slancio quando si è tenuto il primo vertice di cooperazione Turchia-Africa nella capitale commerciale Istanbul, con la partecipazione di rappresentanti di 50 Paesi africani nel 2008 e il secondo vertice a Malabo, in Guinea Equatoriale, nel 2014. La Turchia ha 42 ambasciate turche nei Paesi africani.