Nonostante il governo etiopico abbia ufficialmente annunciato la fine del conflitto nella regione del Tigrai e la vittoria sulle forze di governo ribelli del Tigrai, numerose fonti locali riferiscono del perdurare dei combattimenti in almeno tre aree dello stato etiopico settentrionale.
La scarsità di informazioni derivante dallo stretto cordone di sicurezza adottato dalle forze armate etiopiche, non consente allo stato attuale una puntuale verifica delle informazioni provenienti dal Tigrai, mentre i media internazionali e i social media rilanciano notizie di combattimenti, violenze e saccheggi.
Tra le informazioni che più di ogni altre hanno attirato l’interesse della comunità internazionale è certamente da segnalare quella relativa al presunto intervento delle forze armate eritree nella regione del Tigrai.
Numerose segnalazioni sono state fatte alla stampa soprattutto nell’ambito dei gruppi etiopici ed eritrei della diaspora, accusando l’Asmara di essere intervenuta militarmente nel paese vicino al fine di sostenere lo sforzo militare di Abiy Ahmed contro il TPLF e per rimpatriare le consistenti comunità di profughi presenti nella regione del Tigrai.
Secca la smentita del governa eritreo, che definisce come propaganda la notizia, così come del governo dell’Etiopia, che accusa i vertici fuggiaschi de TPLF di diffondere notizie atte ad alimentare la violenza in direzione dell’Eritrea.
Ad accusare l’Eritrea di intervento nella vicina Etiopia sono anche alcune fonti del Dipartimento di Stato USA e alcuni diplomatici europei, secondo i quali una massiccia operazione militare sarebbe in atto in diverse zone di confine tra i due paesi.