HomeEritreaRafforzato il lockdown anti-Covid in Eritrea

Rafforzato il lockdown anti-Covid in Eritrea

Sono state rafforzate dal 22 dicembre le misure nazionali per la prevenzione della diffusione della pandemia del Covid-19, con un decreto che impone il divieto assoluto di circolazione per tutti i cittadini, fatta eccezione per le forze di sicurezza e quelli specificamente autorizzati.

In base al nuovo dispositivo è vietato lo spostamento dalla città/villaggio di propria residenza in direzione di altri centri abitati, ed è altresì vietato l’uso dei veicoli personali, ad eccezione dei veicoli commerciali impegnati nella distribuzione delle merci.

Anche gli esercizi commerciali resteranno chiusi, ad eccezione di quelli essenziali, che chiuderanno tuttavia al commercio alle ore 20:00.

Restano in funzione gli impianti industriali, agricoli, di produzione e gestione degli alimenti e le imprese di costruzione, mentre l’attività ministeriale verrà ridotta ai soli servizi essenziali.

Le cerimonie funebri sono consentite sino ad un massimo di 10 partecipanti, mentre sono proibite tutte le altre attività sociali.

Restando chiusi i confini del paese, e sono vietati gli spostamenti all’interno dell’Eritrea, con esclusione di quelli specificamente autorizzati dalle autorità.

Anche i voli umanitari devono essere preventivamente approvati, e i viaggiatori autorizzati in arrivo nel paese devono comunque sottoporsi ad una quarantena di 14 giorni.

Il rafforzamento delle misure di prevenzione contro la diffusione del Covid-19 si sono rese necessarie secondo le autorità eritree a fronte dell’incremento dei casi di contagio registrato nel corso degli ultimi giorni. In particolar modo, il 22 e 23 dicembre sono stati registrati rispettivamente 25 e 45 pazienti positivi ai test sierologici, portando il numero totale dei contagi a 877 e il numero dei ricoverati negli ospedali di Asmara a 599. Resta infine limitata ad un solo caso la mortalità registrata nel paese.

Angelo Cardarello
Angelo Cardarello
Angelo Cardarello gestisce i programmi editoriali dell’Institute for Global Studies, contribuendo alla produzione di articoli divulgativi sul Medio Oriente e l’Africa. Ha studiato International Relations in Olanda, perfezionando poi i suoi studi in Libano.

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