Il ministro per l’Irrigazione e le Acque del Sudan, Yasser Abbas, ha riaffermato il 6 febbraio l’opposizione del governo del Sudan verso qualsiasi ulteriore decisione unilaterale dell’Etiopia nel processo di riempimento del bacino idrico della diga GERD.
La decisione di Addis Abeba dello scorso luglio di procedere all’avvio del riempimento del bacino idrico senza consultare il Sudan e l’Egitto, secondo Abbas, è stata una decisione che pone a rischio la vita di metà della popolazione del Sudan centrale, e ogni ulteriore decisione in questa direzione sarà considerata da Khartoum come una minaccia diretta alla sicurezza nazionale.
L’Etiopia non ha ufficialmente reagito alle affermazioni del ministro Yasser Abbas, sebbene informalmente alcuni sui rappresentanti ritengano che le rinnovate tensioni con il Sudan in merito alla diga del GERD siano in realtà motivate dall’inasprimento della crisi nella regione dell’Al-Fashaga.
L’Etiopia ritiene inoltre che l’Egitto sia impegnato non solo ad alimentare il clima di tensione politica sulla questione della diga, quanto anche quello della sicurezza nelle aree di confine, dando appoggio con la complicità del Sudan a unità terroristiche che operano impunemente nella regione del Benishangul-Gumuz – dove sorge il cantiere della diga – trovando poi riparo oltre i confini con il Sudan.