Si complica a Gibuti il calcolo elettorale formulato dal presidente Guelleh, che ha recentemente confermato di volersi ricandidare per un quinto mandato, ma che ha necessità di una tornata elettorale caratterizzata da un’opposizione credibile, atta a legittimare la sua rielezione, data pressoché unanimemente come scontata.
Il 1° febbraio le principali forze di opposizione al presidente Guelleh, la coalizione Unione per la Salute Nazionale (USN) e il Raduno per l’Azione, la Democrazia, lo Sviluppo Ecologico (RADDE), hanno fatto sapere che le condizioni tecniche e politiche che allo stato attuali regolano il processo elettorale non permettono la partecipazione delle due formazioni.
Appare alquanto improbabile che anche il Movimento Democratico per lo Sviluppo (MRD, presieduto da Daher Ahmed Farah, possa presentarsi alle elezioni, non essendo ancora legalmente riconosciuto dalle autorità del paese.
Il presidente della coalizione USN, Aden Mohamed Abdou, ha apertamente denunciato il ruolo e l’imparzialità della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI), ritenendola composta principalmente da elementi scelti e imposti dal governo.
Dello stesso avviso il vertice del RADDE, rappresentato dall’ex sindaco di Gibuti Abdourahmane Guelleh, che non ritiene sussistano le condizioni tecniche per sostenere con la dovuta trasparenza le elezioni.
Numerose manifestazioni sono state organizzate dai movimenti di opposizione nel corso delle ultime settimane nella capitale, attraverso il ricorso ai social media e con un brevissimo preavviso, per impedire – a giudizio delle stesse opposizioni – che le forze di polizia potessero prevenirle e disperderle.
Numerosi esponenti politici delle forze di opposizione invitano i cittadini a recarsi al voto e annullare la scheda una volta nella cabina elettorale, per impedire la possibilità di brogli sulle schede bianche o non votate.
Il presidente francese Macron, invece, ha finalmente annunciato la data per la visita di Guelleh a Parigi, fissata per il prossimo 12 febbraio, rispondendo alle pressanti richieste del presidente di Gibuti per un incontro che in molti ritengono finalizzato principalmente a discutere il tema delle prossime elezioni.