L’Associazione dei piccoli agricoltori del Kenya (Kenya Small Scale Farmer Forum – KSSFF) ha citato lo Stato in giudizio presso il tribunale di Nairobi, con l’obiettivo di impedire la firma dell’accordo commerciale tra il Kenya e la Gran Bretagna, prevista per il mese prossimo.
L’accordo, nella sostanza un trattato post-Brexit destinato a fornire un accordo diretto tra Londra e Nairobi per liberalizzare l’82,6% del commercio del Kenya con il Regno Unito progressivamente fino al 2053, secondo gli agricoltori, porterà ad un’apertura che favorirà esclusivamente i prodotti alimentari inglesi, largamente sovvenzionati, con un impatto disastroso sull’intera industria alimentare del Kenya.
L’associazione accusa il governo di aver negoziato un pessimo testo dell’accordo, concedendo peraltro anche l’ingresso nelle acque territoriali del Kenya alle grandi flotte della pesca d’altura e a strascico della Gran Bretagna, il cui operato nel paese provocherebbe un devastante impatto sull’ecosistema e certamente un danno economico di enorme proporzioni.
La questione rischia di determinare un notevole imbarazzo per il presidente Kenyatta, il cui tentativo di far ratificare l’accordo lo scorso dicembre era già fallito, dovendo richiedere una relazione supplementare.
Un ulteriore ritardo nella tabella di marcia della definizione del documento si è registrato alla fine di febbraio, non solo per l’opposizione dell’associazione degli agricoltori del Kenya ma anche per iniziativa di un gruppo di parlamentari, che hanno accusato il governo di aver fornito indicazioni incomplete e lacunose, accusando il presidente Kenyatta di aver condotto un negoziato in segretezza, poi risultato in un testo di accordo incompleto e potenzialmente dannoso per il paese.
Al tempo stesso, il parlamento britannico ha anch’esso rallentato i tempi della procedura, adducendo l’emergere di un timore per l’impatto dell’accordo sui vicini del Kenya, non inclusi nello stesso. Un timore che a Nairobi è stato considerato pretestuoso, e funzionale al solo incremento della tensione negoziale.
L’epilogo di questa vicenda si è consumato lo scorso 3 marzo, quando l’associazione dei piccoli agricoltori ha presentato una formale denuncia al tribunale di Nairobi, accusando il governo di non aver coinvolto sufficientemente le istituzioni e le organizzazioni di categoria nella definizione dell’accordo, con il rischio di definire un atto altamente svantaggioso per gli interessi del paese.