Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi si è recato in visita di Stato a Gibuti il 27 maggio, incontrando il suo omologo Ismail Omar Guelleh nell’ambito di un’intensa attività di politica regionale promossa dal Cairo soprattutto in funzione del contrasto all’Etiopia.
I colloqui svoltisi nel corso della visita di al-Sisi – la prima di un capo di stato egiziano a Gibuti – si sono senza indugio concentrati principalmente sulla percezione della minaccia etiopica da parte dell’Egitto, che sulla questione della nuova fase di riempimento del bacino idrico del GERD in assenza della ripresa dei negoziati ha avviato un intenso programma diplomatico regionale.
Questa strategia ha portato l’Egitto a rinsaldare notevolmente la propria cooperazione nel settore della difesa tanto con il Sudan quanto con il Kenya, nell’ottica di vincolare i principali paesi confinanti con l’Etiopia in un sodalizio di fatto della difesa comune promosso dal Cairo.
Il presidente Ismail Omar Guelleh ha affermato nel corso dei colloqui di concordare con il suo omologo al-Sisi in merito al principio di un diritto al riempimento del bacino idrico e dell’esercizio della diga del GERD nell’ambito di un “accordo equo e vincolante”, finalizzato a promuovere la stabilità regionale e garantire gli interessi delle parti.
Ismail Omar Guelleh ha accolto con soddisfazione la visita del presidente egiziano, che contribuisce a legittimare il quinto mandato presidenziale appena conquistato nell’ambito di elezioni largamente contestate dalle opposizioni e caratterizzate dalla presenza di un solo, debolissimo, sfidante.
Il presidente di Gibuti non intende tuttavia prendere posizioni drastiche nel rapporto con l’Etiopia, alla quale è legato da intensi rapporti politici e commerciali, rinsaldati dalla recente inaugurazione di una linea ferroviaria di fondamentale importanza per la movimentazione delle merci in direzione del Mar Rosso.
Con discrezione, nell’intento di voler rinsaldare immediatamente il proprio rapporto con l’Etiopia, il presidente Guelleh ha disposto il 30 maggio l’estradizione di alcuni miliziani del TPLF rifugiatisi a Gibuti all’indomani del conflitto in Tigrai. I tre membri del TPLF, in libertà a Gibuti da alcuni mesi, sono stati arrestati poco prima del loro imbarco su un aereo della Ethiopian Airlines, che li ha condotti ad Addis Abeba, dove sono stati presi in consegna dalle forze federali di polizia.