Durante la funzione della chiesa presbiteriana Ruto ha risposto alle accuse rivoltegli dal leader del Orange Democratic Party (ODM) la settimana scorsa. I due si scontrano da qualche settimana ormai evidenziando sempre più come la campagna elettorale stia irrompendo nella scena del paese con largo anticipo.
Proprio nella settimana in cui la Independent Electoral and Boundaries Commission (IEBC) ha stabilito ufficialmente che le elezioni si terranno il 7 agosto 2022 (come da procedura costituzionale) i toni della campagna elettorale si suono nuovamente alzati. Durante il discorso alla chiesa presbiteriana Ruto ha screditato l’idea di un possibile slittamento delle elezioni paventato da alcuni, bollandola come sterile minaccia.
La settimana precedente Ruto era stato accusato da Odinga di corruzione e neanche troppo velatamente minacciato, dicendo che se fosse diventato presidente avrebbe dato grande spazio alla lotta alla corruzione. A queste accuse il vicepresidente ha risposto accusando l’ex primo ministro di aver gestito in passato, quando ancora primo ministro, una rete clientelare con i suoi alleati di governo e di continuare tutt’ora dall’opposizione.
Il vicepresidente Ruto non si è però solo fermato alla risposta nel merito ma ha accusato Odinga di aver sabotato e completamente deviato l’operato del governo con la famosa stretta di mano a Marzo 2018 che aveva portato alla nascita del Building Bridges Iniziative (BBI). Secondo Ruto la mossa ha portato ad un cambio di direzione nelle scelte del governo e ha fatto passare in secondo piano i Big Four, i 4 pilastri che la politica del Jubilee Party avrebbe voluto lasciare in eredità al paese con la fine della presidenza Kenyatta, a favore del BBI.
Questa accusa è particolarmente diversa da quelle, numerose, che sono sorte nel paese dopo la famosa stretta di mano, in quanto l’accusa principale era esattamente contraria di essersi eccessivamente esposto a favore del presidente dopo i violenti scontri a seguito delle elezioni del 2017.