La US Navy ha organizzato a Gibuti lo scorso 27 luglio una imponente esercitazione militare finalizzata al contrasto della criminalità marittima, riunendo rappresentanti delle forze navali di 15 paesi.
Partecipano all’esercitazione Cutlass Express 2021, che durerà due settimane e terminerà il 6 agosto, forze militari delle marine degli Stati Uniti, delle Comore, di Gibuti, della Georgia, dell’India, del Kenya, del Madagascar, delle Mauritius, del Mozambico, del Regno Unito, del Ruanda, delle Seychelles, della Somalia, del Sudan e della Tanzania. Gli Stati Uniti coordinano l’iniziativa ma nessuna unità navale della US Navy prenderà parte alle esercitazioni.
Scopo dell’esercitazione è quello di incrementare la capacità delle singole forze navali nel contrasto alle principali forme di criminalità marittima diffuse nell’area occidentale dell’Oceano Indiano, e in particolar modo la pirateria, i traffici illeciti e la pesca di frodo.
L’esercitazione prevede attività addestrativa in porto e in mare, con la conduzione di azioni coordinate all’interno di scenari preorganizzati. La conclusione del ciclo addestrativo prevede anche l’organizzazione di una grande conferenza internazionale, dedicato in questa occasione alla leadership del livello di comando.
L’esercitazione, nell’ottica degli Stati Uniti, ha anche una forte caratterizzazione anti-cinese, accusata dagli USA di alimentare indirettamente molte delle attività illecite condotte nella regione. Al tempo stesso, la marina di Washington intende anche rafforzare la cooperazione con tutti i paesi dell’area potenzialmente interessati o già impegnati in attività di cooperazione militare con la marina militare di Pechino, che ha una sua base proprio nel porto di Gibuti, recentemente ampliata e capace adesso di poter fornire assistenza logistica anche alle portaerei.
La Cina, inoltre, come dichiarato dal generale Stephen Townsend, a capo dell’Africom, è alla ricerca di opportunità per l’apertura di una nuova base nella regione, presumibilmente in Puntland.