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La situazione del conflitto in Etiopia, secondo il generale del TPLF Tsadkan Gebretensae

In Etiopia, il comandante delle forze militari del TPLF rilascia un’intervista alla BBC, fornendo la versione tigrina in merito all’andamento del conflitto nel Tigrai e nella regione Afar.

Le notizie sul conflitto in corso nella regione etiopica del Tigrai sono piuttosto contrastanti e confuse. Al momento non si hanno dichiarazioni ufficiali del governo federale di Addis Abeba, ma solamente smentite conseguenti alle affermazioni del gen. Tsadkan Gebretensae, al vertice dell’esercito del TPLF. Questi è stato intervistato domenica 1° agosto dalla BBC, ma già la scorsa settimana aveva rilasciato alcune dichiarazioni.

Il gen. Tsadkan Gebretensae a 68 anni è uno dei veterani delle forze armate tigrine e uno fra gli strateghi più rispettati nel panorama africano. Si unì al TPLF già nel 1976, divenendo poi comandante in capo delle forze tigrine e conducendo anche l’offensiva finale che portò alla conquista di Addis Abeba nel 1991. Dopo essere stato integrato nelle forze armate federali come comandante in capo, fu congedato dopo la guerra fra Etiopia ed Eritrea nella fine degli anni ’90, in conseguenza dello scisma del TPLF del 2001 che sancì la leadership incontrastata di Meles Zenawi. Grazie alla sua esperienza, e alla tradizione militare del Tigrai, questi è riuscito in soli quattro mesi a formare una forza combattente capace di riprendere il controllo della regione.

Secondo il generale, il 24 luglio la strada da Chercher a Mille nella regione dell’Afar era sotto il controllo delle forze tigrine, lasciando dunque il controllo al TPLF/TDF della rotta fra Addis Abeba e Gibuti: permettendo da una parte l’accesso umanitario al Tigrai e dall’altra bloccando le merci in transito per ribaltare il blocco subìto. Sempre secondo il generale, dopo tre giorni di battaglia alcune divisioni dell’esercito regolare sarebbero state sconfitte determinando un mutamento di fronte, aggiungendo che  “la bilancia delle forze è ora completamente in nostro favore. Siamo in una posizione da poter marciare ad Addis Abeba senza nessuna opposizione”. Non vi è nessuna conferma in merito a queste dichiarazioni.

Nell’intervista rilasciata alla BBC domenica scorsa il generale invece ammette che il TPLF/TDF non è in controllo del corridoio con Gibuti e nemmeno di quello ad ovest con il Sudan.

Il governo federale non ha commentato in alcun modo le dichiarazioni. Tuttavia dal suo account Twitter Getachew Reda, portavoce del TPLF, ha informato che il 29 luglio le forze eritree si stavano schierando nel Tigrai occidentale e vicino Manda in Afar ad oriente: si suppone dunque che in questi giorni le forze tigrine ed eritree stiano combattendo su entrambi i fronti.

La posizione del TPLF/TDF rimane comunque quella già citata in precedenza. Il duplice obiettivo è quello di spezzare il blocco imposto dalle forze federali in Tigrai e cercare di negoziare i termini con Addis Abeba per la tregua. A quel punto si dovrà cercare una soluzione politica per la situazione etiopica e il TPLF/TDF ha già annunciato che sarà un referendum a decidere per il Tigrai, anche se i termini ancora non sono stati definiti.

Andrea Cellai
Andrea Cellaihttps://meridiano42.it
Laureato magistrale in Relazioni Internazionali, con un peculiare interesse per le dinamiche economico-politiche del Corno d'Africa e in particolar modo dell'Etiopia.

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