Con una cerimonia ufficiale tenutasi il 23 settembre scorso alla presenza del presidente del Kenya Uhuru Kenyatta, l’approdo militare di Manda Bay è stato ufficialmente trasformato da stazione navale a base navale, assumendo una nuova autonomia operativa e diventando uno dei principali centri per la gestione delle operazioni navali regionali della marina keniana.
Il presidente del Kenya ha affermato che la trasformazione in base navale di Manda Bay costituisce un tassello fondamentale della strategia di difesa nazionale, che intende in tal modo potenziare la propria capacità operativa nel nord del paese al confine con le sempre insidiose acque della Somalia.
Le priorità su cui si concentreranno i compiti assegnati a Manda Bay sono quelle della lotta al terrorismo e alla pirateria marittima, oltre ad assicurare la regolare protezione costiera e il salvataggio in mare.
Manda Bay rappresenta da tempo un fondamentale elemento della catena logistica e di supporto alle unità del Kenya impegnate nell’ambito dell’AMISOM nel sud della Somalia, così come per il contrasto delle formazioni dell’al Shabaab che più volte hanno colpito obiettivi civili e militari a ridosso del confine del Kenya.
La base di Manda Bay assume poi un ruolo vitale e strategico nella prospettiva futuro dello sviluppo del poco distante porto di Lamu e della contestuale realizzazione dell’asse stradale di collegamento con il Sud Sudan e l’Etiopia – progetto conosciuto con l’acronimo di LAPSSET – che consentirà un incremento considerevole della movimentazione delle merci prodotte nell’Africa Orientale.
Tale progetto prevede non solo la realizzazione di un moderno terminale di carico a Lamu, ma anche e soprattutto lo sviluppo di un articolato sistema di trasporto terrestre a servizio del porto, le cui ambizioni sono quelle di diventare un polo primario della movimentazione mercantile dell’intero Oceano Indiano.
Nell’area di Manda Bay è anche presente un distaccamento militare statunitense, attivamente impegnato nel contrasto al terrorismo nella regione, e che sulla nuova infrastruttura portuale potrebbe ulteriormente investire nel potenziamento della capacità operativa e logistica delle locali forze USA.