Si avvicina il 12 ottobre, data nella quale la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja dovrebbe rendere nota la propria decisione sul confine marittimo tra Kenya e Somalia. Il Governo di Nairobi ribadisce di aver ritirato il riconoscimento della giurisdizione della Corte e la propria partecipazione al caso in corso. La Corte non prevede tali facoltà siano concesse ai propri membri.
Non vi sono reazioni da Mogadiscio alla posizione keniota. La Somalia ha avviato il procedimento nel 2014, una volta fallito il dialogo bilaterale. Siamo ora alle battute conclusive del processo, ma se il verdetto potrà fare chiarezza da un punto di vista legale, la sua applicazione necessita ad ogni modo di collaborazione su ambo i lati della frontiera, oggi incerta.
Resta inoltre configurata la tensione con il Somaliland e l’ultimo episodio è qui lo sgombero forzoso di alcune centinaia di persone da Las Anod, capoluogo del Sool e città di confine con Puntland e Ogaden che ospita sfollati delle numerose crisi areali. Le Autorità locali affermano si tratti di una risposta a minacce di sicurezza; è possibile si tratti di un segnale di fermezza, all’indirizzo del Premier Roble e della comunità internazionale.
Le Autorità nazionali sono invece state molto impegnate sul fronte esterno in questo periodo: in Qatar si è recato (4 ottobre) il Primo Ministro, per incontrare a Doha l’omologo Khalid bin Khalifa bin Abdulaziz Al Thani e discutere nuovi progetti in Somalia.
La delegazione di Roble era stata accolta dal Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni del Qatar e ciò può suggerire quali siano gli ambiti primari di interesse per Doha. I regnanti del Qatar hanno sinora offerto sponda al Presidente Farmajo più che al Premier: la buona accoglienza riservata a quest’ultimo è perciò un termometro anche della loro forza e credibilità relativa in questi delicati frangenti della vita politica somala.
Farmajo si è recato in contemporanea alla cerimonia del nuovo insediamento del Premier Abiy ad Addis Abeba. Qui egli ha colto l’occasione per ribadire lo stretto legame bilaterale, fatto anche di relazioni personali. L’alleanza con l’Etiopia resta solida, sebbene l’intensità del rapporto si sia in realtà rarefatta dall’avvio della crisi nel Tigrai che è però un motivo di vicinanza tra Abiy e Farmajo.
Degno di nota è a tal proposito l’arrivo di un volo militare egiziano a Mogadiscio, che ha trasportato forniture mediche per l’emergenza COVID19 in Somalia. Egitto ed Etiopia rivaleggiano per le acque del Nilo e creare con poco sforzo un buon rapporto con Mogadiscio è un obiettivo cui il Cairo si sta dedicando con particolare interesse nel 2021.