Il governo del Tigrai, afferente al TPLF, tramite il suo portavoce Getachew Reda ha dichiarato, questa mattina 11 ottobre 2021, che l’offensiva tanto attesa da parte della FDRE è iniziata. Già settimana scorsa, poco dopo la cerimonia di nomina di Abyi Ahmed a Primo Ministro, l’agenzia di stampa AFP aveva ricevuto informazioni da “fonti umanitarie” che in alcune aree della regione di Amhara l’esercito si stava muovendo e che un’offensiva era prevista di lì a breve. Nessuna conferma è arrivata da parte del governo regionale dell’Amhara né dal governo federale, i quali si sono rifiutati di commentare le notizie.

Tramite il suo account twitter Getachew Reda ha rilasciato una dichiarazione ufficiale da parte del governo del Tigrai e del TPLF in cui, tuttavia, si evince come l’offensiva governativa sia in pieno dispiegamento: si aspettano dunque conferme da parte delle forze federali e dell’Amhara. Nella dichiarazione rilasciata su twitter Reda afferma che “l’esercito etiopico insieme alle forze amhara ha lanciato un’offensiva coordinata su tutti i fronti”, questa vede impegnati “oltre a centinaia di migliaia di combattenti regolari e irregolari […] anche artiglieria pesante, carri armati, missili, droni e aerei da combattimento”. Reda inoltre afferma che l’offensiva è in corso nelle aree di Wegeltena, Geregera, Wurgessa e Haro.

La tattica usata dall’esercito federale, sempre secondo Reda, sarebbe quella delle “ondate umane alla maniera della Prima Guerra Mondiale”. Questi continua affermando che l’offensiva del governo ha un intento genocida e che la tregua dichiarata dalle forze federali è stata imposta dalla vittoria delle forze tigrine e dalla necessità di riorganizzazione dell’esercito: il quale, finora, si è occupato di mobilitare la propria intera forza e di reperire numerosi armamenti moderni, oltre che la preparazione strategica e tattica dell’offensiva.

Sostanzialmente dunque l’offensiva governativa, la quale dev’essere ancora confermata da fonti indipendenti, che sarebbe in corso mira a scacciare le forze del TPLF dalle parti nord dell’Amhara, del Nord Gondar e del Nord Wollo ma anche di tagliare la strada alle forze del TPLF conquistando la strada che collega l’Amhara all’Afar. Tuttavia, ad ora, non si hanno notizie certe in merito e nelle prossime ore e giorni la situazione dovrebbe diventare più chiara. Nonostante ciò, una “fonte diplomatica” ha affermato all’agenzia di stampa Reuters che raid aerei sono stati compiuti nella zona vicino Wurgessa: aumentando dunque le notizie in merito all’effettiva esistenza della strategia finora delineata da parte delle forze federali.

Intanto, Getachew Reda afferma che “siamo sicuri che contrasteremo l’offensiva in tutti i fronti e non solo” e che “resisteremo fino a quando l’assedio non sarà tolto”. L’unica affermazione governativa finora rilasciata è del portavoce del governo regionale dell’Amhara, Gizachew Muluneh, il quale lo scorso giovedì ha affermato che “per liberare il nostro popolo che sta soffrendo a causa del terrorista TPLF, ci potrebbero essere operazioni irreversibili su tutti i fronti, in qualsiasi momento od ora”.

Pare dunque che dopo mesi di stallo e di scaramucce sui vari fronti, a distanza di quasi un anno dall’inizio delle ostilità, il conflitto si stia riaccendendo e sia anzi ad un altro momento di svolta. Questa battaglia potrebbe essere determinante per entrambi i contendenti, ad ogni modo sicuramente sarà drammatica per i popoli del nord dell’Etiopia.

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