L’emittente radiofonica governativa Radio Mogadiscio tornerà a trasmettere una parte della propria programmazione in lingua italiana. È il risultato di un brillante accordo definito dall’Amb. Alberto Vecchi, che ha siglato un’intesa con il ministro dell’Informazione e della Cultura della Somalia, Osman Dubbe, finalizzato alla ripresa delle trasmissioni in lingua italiana dopo oltre trent’anni di assenza dall’etere somalo.

Radio Mogadiscio venne fondata nel 1951 proprio per iniziativa italiana, durante il mandato fiduciario dell’AFIS, trasmettendo ininterrottamente in lingua italiana e somala sino alla caduta del regime di Siad Barre.

La ripresa della programmazione italiana è al momento limitata a 90 minuti giornalieri, pur con la prospettiva di un incremento nel prossimo futuro se i dati d’ascolto dovessero dimostrare l’interesse della popolazione.

La ripresa della programmazione in lingua italiana su Radio Mogadiscio è tuttavia solo un tassello di una più ampia rosa di attività programmate dall’Amb. Vecchi a sostegno del legame tra Italia e Somalia e per la diffusione della lingua italiana nel paese.

Con la guerra civile, e i lunghi anni di anarchia che ne sono seguiti, gli scambi culturali con l’Italia, la presenza universitaria e scolastica italiana e la gran parte delle relazioni bilaterali sono cessate, determinando una lunga parentesi di fermo non solo nell’insegnamento della lingua italiana ma anche nel suo uso comune. In tal modo, un’intera generazione di somali ha perso quella che un tempo era una diffusa familiarità con la lingua italiana, relegandola ad una conoscenza circoscritta tra le generazioni più anziane.

Al fine di interrompere questa lunga parentesi di interruzione del legame culturale e linguistico tra i due paesi, si deve all’iniziativa dell’Amb. Alberto Vecchi non solo la ripresa della programmazione radiofonica in lingua italiana su Radio Mogadiscio, quanto anche l’organizzazione dei corsi di lingua italiana all’Università Nazionale Somala, grazie alla partecipazione di ex professori della stessa università ed esponenti della diaspora rientrati in Somalia dall’Italia.

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