Nel suo annuale report sullo sviluppo dell’apparato militare cinese, uscito il 3 novembre scorso, il Pentagono ha espresso i suoi timori per la volontà, della Cina, di rafforzare la propria posizione in un quadrante molto delicato come l’Africa Orientale. Il documento fa menzione di almeno 12 paesi in cui la Repubblica Popolare Cinese avrebbe interesse a posizionare basi militari, tra cui il Kenya. Il Kenya è un alleato prezioso nell’area, per gli Stati Uniti, per la lotta al jihadismo, e adesso anche per il conflitto in Etiopia.
La presenza cinese nell’area é cresciuta negli ultimi anni, nel 2017 ha aperto la prima base militare in Gibuti. La mossa si lega all’espansione economica nella zona con la Nuova Via della Seta, annunciata dal presidente cinese nel 2013, che mira a rafforzare i legami economici del dragone con gli stati dell’Africa orientale. La presenza economica cinese nel paese è forte, con un totale di $9,8 miliardi di debito pubblico keniota detenuto e una serie di grandi investimenti, come la ferrovia tra Mombasa e Nairobi e una serie di autostrade lungo il paese.
La Cina ha smentito, tuttavia, di voler stabilire basi militari in Kenya per aumentare il proprio peso nella zona. L’ambasciata cinese a Nairobi ha bollato il documento statunitense come propaganda e ha commentato dicendo che “il ministero degli affari esteri cinesi li ha esortati (gli Stati Uniti nd.) a smettere di emettere rapporti irresponsabili anno dopo anno, e ad abbandonare l’obsoleta mentalità da guerra fredda e la mentalità da gioco a somma zero”.