Il Segretario di Stato del governo Biden è arrivato martedì sera per una visita di stato in Kenya. Quella in Kenya è stata la prima tappa e rientra in un programma che prevede incontri in vari paesi africani. Accompagnato dalla ministra degli affari esteri keniota, Rachelle Omamo, il segretario di stato ha tenuto un incontro con i rappresentanti della società civile e con il presidente keniano, Uhuru Kenyatta. Questa visita va a rafforzare ulteriormente i rapporti tra i due paesi, già forti soprattutto per l’importante ruolo geo-strategico del Kenya in quel quadrante, visto anche la recente visita di Kenyatta negli USA.

Al centro di questa visita di due giorni, il conflitto in Etiopia che sta vedendo un’escalation negli ultimi tempi, dopo che il presidente Kenyatta è recentemente tornato da una visita ad Addis Abeba. Entrambi i rappresentanti hanno concordato di dover cercare una soluzione pacifica nel confronto tra le Forze di Difesa Etiopi e il Fronte di Liberazione Popolare del Tigrai.

La situazione in Etiopia ha stimolato poi una discussione sulla sicurezza e la lotta al terrorismo, con la necessità condivisa di far collaborare le intelligence, alla luce dei recenti attentati a Kampala e Londra. Sul versante della sicurezza, Blinken ha esplicitato le sue preoccupazioni per le difficoltà che le democrazie stanno vivendo globalmente, e soprattuto in quella regione. A tal proposito ha ammonito i rappresentanti kenioti sul bisogno di garantire un giusto e libero processo democratico in vista delle elezioni di agosto 2022.

Altri temi, che già erano emersi dall’incontro bilaterale tra Biden e Kenyatta di qualche settimana fa, riguardano il clima e la gestione pandemica. Sulla scia della COP26, Blinken si è congratulato con il Kenya per gli importanti sforzi che sta facendo recentemente sulla transizione ecologica e la green economy, ammettendo che gli USA sarebbero interessati ad investimenti in questo settore nella zona.

Sulla gestione pandemica, Kenyatta, dopo aver ringraziato gli Stati Uniti per il loro costante sforzo economico nel supporto al paese, ha richiesto che il Kenya divenisse un hub di produzione e smistamento di vaccini nell’area, non nascondendo risentimento per il modo in cui il primo mondo sta trattando i paesi più poveri sulle questioni legate ai vaccini.

Dopo questa visita di due giorni, il segretario di stato dovrebbe proseguire in altri due paesi africani nel Sale, il Senegal e la Nigeria.

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