Dopo l’attacco in Etiopia all’ala del TPLF della scorsa settimana pare che l’esercito della FDRE stia continuando a guadagnare terreno senza una grande opposizione da parte delle forze tigrine. La grande controffensiva governativa, dopo mesi di preparazione in cui sembrava che l’esercito federale avesse oramai perso l’occasione per il contrattacco, è in atto e sta ottenendo successi giorno dopo giorno.
Il 1° dicembre le forze governative hanno ripreso il controllo della città di Lalibela, sede UNESCO situata nel nord-ovest dell’Amhara, vicina dunque alla regione del Tigrai. Questa, secondo i media nazionali, è solo una delle città riconquistate dall’esercito nella regione. Un’altra città che pare tornata sotto il controllo del governo è quella di Shewa Robit, distante solo 220 km dalla capitale Addis Abeba. Alcune immagini apparse su twitter mostrano poi come l’esercito tigrino si stia ritirando dalla direttrice dell’autostrada A2, che da Macallè va verso Addis Abeba e che è stata la principale linea d’avanzata del TPLF finora. Notizie finora non confermate da agenzie indipendenti né commentate dal TPLF.
Il TPLF stesso ha affermato di star conducendo una ‘ritirata strategica’ dopo il colpo subito la settimana scorsa e l’avanzare delle forze governative. L’unica affermazione ufficiale del TPLF è la protesta, spedita dall’attuale leader del TPLF Debretsion Gebremichael all’ONU, riguardo ai continui raid di droni sulla capitale tigrina Macallè, i quali secondo i tigrini hanno spesso come obiettivi anche civili. Nel mentre il leader del TPLF ha anche affermato che l’Etiopia ha ricevuto numerosi droni cinesi, così come armi da Iran, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.
In questi giorni inoltre il ministro degli esteri della Repubblica Popolare Cinese, Wang Yi, è in visita in Etiopia per assicurare il supporto cinese alla FDRE e ad Abyi, il quale tuttavia pare stia continuando ad accompagnare l’esercito nel suo sforzo bellico. Difatti l’incontro pubblico in cui il ministro degli esteri cinese ha assicurato il suo supporto è avvenuto fra questi e il vice di Abyi, Demeke Makonnen.
Le ultime notizie, tuttavia anch’esse non confermate, affermano che la linea di combattimenti si sta assestando intorno a Dessie. Uno dei punti strategici sull’autostrada A2 e che è stata conquistata dal TPLF qualche settimana fa. Il portavoce del governo, Legesse Tulu, ha affermato che i militari sono fiduciosi di poter riconquistare Dessie “in un breve periodo di tempo”. Abyi ha poi rincarato la dose affermando che “Il nemico è sconfitto. Il nostro rimanente compito è quello di scacciarlo e di distruggerlo”, aggiungendo che “la vittoria è imminente”.
Tuttavia, per quanto queste notizie vadano confermate, è evidente che i dubbi riguardo ad una fine repentina del conflitto rimangano. Questi erano presenti sia quando il TPLF sembrava in controllo del conflitto che adesso quando le parti sembra si siano invertite. Da una parte Abyi Ahmed aveva già annunciato la vittoria lo scorso novembre, tuttavia il conflitto è ancora in corso e dall’altra il TPLF, sia durante la guerra con il Derg che durante questo conflitto, ha sempre saputo quando ritirarsi e anche come risorgere dalle ceneri quando sembrava sconfitto. L’unica affermazione che si può fare con relativa certezza al momento è che, forse, mai come oggi le sorti del conflitto sono state in bilico.