Il periodo elettorale rappresenta in Somalia una finestra unica di visibilità per le milizie jihadiste somale dell’al-Shabaab, che intensificano i loro attacchi con l’intento di screditare le forze governative federali e rafforzare la propria credibilità sul piano locale.

Il 30 novembre le milizie jihadiste hanno sferrato un attacco contro il contingente etiopico di stanza sull’aeroporto di Baidoa, capoluogo della regione del Bai, provocando la morte di un militare del contingente AMISOM e di un civile.

L’attacco è stato condotto con l’impiego di armi pesanti, contro una pluralità di obiettivi tanto nell’area dell’aeroporto quanto in quella urbana, dove è stata colpita anche una base militare ubicata nel quartiere di Suuqa Hoolaha.

Pochi giorni dopo, il 1° dicembre, l’al-Shabaab è tornato a colpire nuovamente le forze dell’AMISOM, questa volta più a sud, in prossimità del confine con il Kenya, dove è stata attaccata una base delle forze del KDF (Kenyan Defence Force) nei pressi della cittadina di Kulbiyow. Non sono state diramate informazioni in merito alla presenza di vittime e feriti, sebbene le immagini circolate sui social media dimostrino come anche in questo caso l’attacco sia stato condotto attraverso l’impego di armi pesanti.

Ancora una volta, infine, l’al-Shabaab ha annunciato il 5 dicembre di aver ucciso numerosi agenti di polizia keniani nel corso di un’imboscata organizzata nella contea settentrionale del Kenya di Mandera. L’attacco è stato confermato dalle locali autorità, sebbene ridimensionato nei numeri, registrando due vittime e circa dieci feriti.

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