Il partito unico di governo dell’Eritrea, il PFDJ (People’s Front for Democracy and Justice), ha organizzato nel corso delle ultime settimane una serie di incontri con le comunità eritree della diaspora nel mondo.
L’11 dicembre si è tenuto in modalità virtuale l’incontro con la comunità tedesca, condotto dall’incaricato d’affari dell’ambasciata di Berlino, Yohannes Woldu, il Console generale di Francoforte, Kibreab Tekeste, e il Direttore per gli affari pubblici e della comunità eritrea, Kahsai Tewolde, con la partecipazione via web da Asmara di alcuni rappresentanti del PFDJ e delle istituzioni.
La conferenza è stata l’occasione per il partito per fornire alle comunità della diaspora una valutazione sulle dinamiche politiche e sociali domestiche – in particolar modo la strategia di contenimento del Covid-19 – e il quadro delle dinamiche politiche regionali, con particolare riferimento al conflitto in Etiopia e alla crescente pressione della comunità internazionale tanto sull’Etiopia quanto sull’Eritrea.
Sono state fortemente criticate le posizioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea nei confronti dell’Eritrea, con particolare riferimento alle sanzioni, mentre è stata ribadita la narrativa ufficiale del governo a sostegno del governo etiopico contro la minaccia rappresentata dalle forze tigrine del TPLF.
L’11 e il 12 dicembre anche le ambasciate eritree in Italia, Svizzera e Kenya hanno organizzato incontri con le proprie comunità residenti nei rispettivi paesi, anche in questo caso fornendo un quadro delle dinamiche politiche e sociali domestiche dell’Eritrea e la versione del governo del governo di Asmara sull’evoluzione del conflitto in Etiopia.
Lo scorso 27 novembre erano stati organizzati incontri anche in Canada e in Israele, tenuti dall’incaricato d’affari dell’ambasciata a Tel Aviv, Solomon Kinfe, dove ancora una volta era stata criticata la politica degli Stati Uniti nei confronti dell’Eritrea, condannate le sanzioni e rigettate le accuse connesse alle violazioni dei diritti umani in Etiopia da parte delle forze armate eritree.
Gli incontri sono finalizzati a favorire un più attivo coinvolgimento delle comunità della diaspora nelle molteplici manifestazioni organizzate tanto dal governo eritreo quanto da quello etiopico a sostegno della propria linea politica in relazione alle dinamiche del conflitto nel Corno d’Africa. In particolar modo è interesse tanto del governo eritreo quanto di quello etiopico la possibilità di coordinare la massiccia campagna mediatica connessa con lo slogan “no more”, che le autorità di Asmara ed Addis Abeba cercano di veicolare attraverso le proprie comunità della diaspora. La linea narrativa dell’Eritrea e dell’Etiopia connessa allo slogan è quella ricorrente costruita sul tentativo degli Stati Uniti e degli europei di interferire nella regione imponendo ingiuste sanzioni, reiterando l’ormai stantia e poco sostenibile parte del ruolo delle vittime per Addis Abeba e Asmara.