Come preannunciato, la scelta del ministero della salute Mutahi Kagwe volta ad aumentare il numero di vaccinazioni nella popolazione, ha prodotto numerose rimostranze all’interno del paese. In particolare una petizione, depositata dall’imprenditore Enock Aura, che considerava l’ordinanza incostituzionale e discriminatoria, è stata raccolta dal giudice Anthony Mirima dell’Alta Corte del Kenya che ha deciso di sospendere l’ordinanza fino al 4 gennaio 2022, quando verrà convocata un’udienza per dirimere il fatto.
La direttiva sarebbe dovuta entrare in vigore da martedì 21 dicembre e avrebbe interdetto ai non vaccinati l’accesso a numerosi servizi governativi, come i trasporti, la scuola o le visite in ospedale e in prigione; inoltre tutti i guidatori del trasporto pubblico dovevano risultare vaccinati. In più, sull’onda della presa di posizione del governo, anche alcuni servizi privati come hotel e centri commerciali avevano comunicato che avrebbe impedito l’accesso a chi non fosse disposto di certificato vaccinale.
Le rimostranze principali derivavano dal fatto che il Kenya ha un numero limitato di vaccinati (8 milioni vaccinati con la prima dose e appena 3 con la seconda) e ciò avrebbe potuto comportare una paralisi del paese. Negli intenti del ministero della salute, era stato dichiarato lo scopo di arrivare a 10 milioni di vaccinazioni entro la fine dell’anno. Ma secondo Mirima non è possibile interdire agli abitanti di muoversi liberamente per il paese né di impedire l’utilizzo di servizi finanziati dalla collettività stessa con il pagamento delle tasse.
Nel frattempo il paese si sta organizzando per fronteggiare una nuova ondata epidemica, la quinta, dovuta alla diffusione, ormai su scala globale della variante omicron. In quest’ottica alcuni esperti collaboratori del ministero della salute stanno invitando la popolazione a procedere per la terza dose, l’appello è rivolto principalmente ai soggetti più a rischio in questa nuova ondata, come anziani e persone fragili.