Il 21 dicembre si sono registrati scontri nel porto della città di Bosaso, nello stato federale del Puntland, tra le forze fedeli al presidente Said Abdullahi Deni e gli uomini di un’unità antiterrorismo nota con il nome di Puntland Security Forces (PSF), che sostengono invece il loro ex direttore Osman Diano, licenziato il mese scorso dal presidente Deni.

Ancora una volta le violenze scaturiscono dal controllo dei terminali portuali e dagli enormi interessi economici che vi ruotano intorno, gestiti il più delle volte da organizzazioni criminali organizzate sotto forma di milizie, che esercitano il proprio ruolo nel confuso quadro della politica e della sicurezza della Somalia.

Gli scontri fanno seguito a quelli verificatisi sempre a Bosaso circa due settimane prima, e secondo fonti locali avrebbero lasciato sul terreno un elevato numero di vittime tra i militari dei due schieramenti.

Le PSF di Mohamed Osman Diano sono state accusate di aver bombardato indiscriminatamente Bosaso, riaccendendo le tensioni e dando vita ad un conflitto di ampie dimensioni, mentre il direttore delle PSF ha accusato le forze regolari di aver violato il cessate il fuoco.

Il presidente federale Mohamed Abdullahi Farmajo ha chiesto la cessazione delle violenze ed espresso la propria preoccupazione per il riemergere di così intense violenze nella città di Bosaso, mentre l’ambasciata USA a Mogadiscio invita le parti in lotta nella città a cessare il fuoco, nel comune obiettivo di combattere le forze dell’al-Shabaab.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here