Il 30 dicembre le forze militari cinesi di stanza a Gibuti hanno condotto per la prima volta un’esercitazione a fuoco nelle aree desertiche dell’interno, impiegando munizionamento da guerra e dispiegando mezzi corazzati e unità di fanteria.
Le attività, coordinate sotto la supervisione del comandante delle unità cinesi di stanza a Gibuti, Col. Sup. Liang Yang, sono durate un’intera giornata e sono state definite come un successo dal portavoce locale dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA).
La notizia dell’esercitazione ha destato preoccupazione negli Stati Uniti, che guardano con crescente sospetto all’attivismo militare della Cina nel Corno d’Africa, ritenendolo parte di una più ampia strategia volta ad incrementare il posizionamento di unità militari dell’esercito e della marina nella regione.
Il governo di Gibuti, tuttavia, sembra essere rimasto deluso dell’annuncio dell’imminente visita in Kenya ed Eritrea del ministro degli esteri cinese Wang Yi, perché inizialmente non prevedeva una tappa Nairobi, includendo al contrario Gibuti, l’Egitto, l’Eritrea, il Burundi e lo Zimbabwe.