Ismail Omar Guelleh, il presidente di Gibuti, ha tenuto il tradizionale discorso di inizio anno, trasmesso dalla televisione nazionale, sostenendo che i dati economici del paese lasciano presagire prospettive di netto miglioramento rispetto al 2021.
Il 2022, secondo il presidente Guelleh, sarà l’anno del consolidamento della crescita già registrata nel corso del 2021, nonostante i problemi causati dalla pandemia globale e dalle crisi regionali che hanno interessato la regione del Corno d’Africa.
In merito alla gestione della campagna vaccinale, il governo ha fatto sapere il 6 gennaio che gli Stati Uniti hanno donato a Gibuti 29.250 dosi di vaccino Pfizer, grazie alle quali sarà possibile fornire ulteriore impulso alla politica di prevenzione in atto, aumentando considerevolmente il numero dei primi vaccini e dei richiami.
Questo nuovo lotto di vaccini, unitamente alle dosi di Johnson and Johnson già donate dagli USA lo scorso anno, permetterà di incrementare il numero di vaccinati gibutiani al di sotto dei 18 anni d’età, incrementando in tal modo il contenimento della diffusione del virus e dell’ospedalizzazione.
Il presidente Ismail Omar Guelleh ha cercato in tal modo di infondere ottimismo, evitando al tempo stesso di affrontare i temi di maggiore interesse per la popolazione locale, legati all’evoluzione della crisi in Etiopia e delle possibili ripercussioni sull’economia e sulla sicurezza del paese.
La tregua di fatto tra il governo federale di Addis Abeba e quello del Tigrai apre spiragli di ripresa per l’economia di Gibuti, sebbene sia evidente come la fragilità delle relazioni politiche in Etiopia rappresenti una minaccia incombente, soprattutto nelle prospettive di crescita dell’export etiopico in direzione dei terminali di carico del porto di Doraleh.