Il 18 gennaio, un nuovo attentato ha scosso Mogadiscio, colpendo un ristorante nei pressi della base Turksom frequentato da civili e militari; 4 persone sono rimaste uccise dallo scoppio e 14 ferite. La rete Al Shabaab ha rivendicato l’azione di un terrorista suicida suo affiliato. Si conferma l’intensificazione degli attentati nella capitale, in corso a gennaio.
La base è il simbolo dell’impegno di Ankara a fianco delle Forze governative, addestrate anche in funzioni antiterrorismo. A Istanbul è stato peraltro trasportato Mohammed Ibrahim Moalimu, portavoce del Governo ferito in un attentato il 16 gennaio, per ricevervi cure mediche specialistiche. La vicenda sottolinea e riafferma dunque il forte legame bilaterale, dopo i contatti tra il Governo somalo e controparti emiratine e l’accreditamento del nuovo Ambasciatore saudita Bin Mohammed. ONG turche offriranno in Somalia servizi sanitari gratuiti alla popolazione.
Eletti 5 deputati del Sud Ovest e avviati i processi di nomina di alcuni dei deputati del Puntland a Garowe. A Chisimaio in Oltregiuba sono inoltre avvenuti colloqui tra il Presidente regionale Madobe e il nuovo Chairman della FEIT (Federal Electoral Implementation Committee) Guelleh. La ripresa del processo elettorale è un segnale positivo, che anche l’opposizione – ad esempio l’ex Presidente Sheikh Mohamud – saluta con favore. Se ne attende ancora maggiore velocità. Proprio le elezioni in Somaliland potranno costituire un test del progresso eventuale. Se ne annuncia la ripresa – ma altri contestano questa scelta.
Degna di nota è infine la discussione in seno al Parlamento britannico (18 gennaio) dell’eventuale pieno riconoscimento diplomatico del Somaliland oltre la cooperazione economica e su temi di sicurezza. Il Governo continua a negare questo passaggio formale, preferendo le esistenti formule di cooperazione rafforzata e rimandando la soluzione al dialogo tra istituzioni interne.
Non cessano nondimeno pressioni verso un vero e proprio riconoscimento, utile anche a competere con altre influenze sul percorso secessionista che la regione del Somaliland persegue. Il sostegno esterno è in questa fase meno aperto sul lato keniota, ma facendo leva sui buoni risultati del collegamento ferroviario diretto il Presidente Bihi del Somaliland si è recato ad Addis Abeba, per colloqui con quel Premier Abyi.
La partita dunque, non è ancora conclusa.