Venerdì il capo dell’OMS, le Nazioni Unite per la salute, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha annunciato che verrà avviato un progetto per la produzione in loco di vaccini a tecnologia mRNA in 6 paesi del continente africano: Egitto, Nigeria, Sudafrica, Senegal e Tunisia e il Kenya, unico paese dell’est a beneficiare di questa tecnologia. L’annuncio è avvenuto durante un summit tenutosi a Bruxelles tra UE e Africa, in cui hanno partecipato Francia, Sud Africa e il Consiglio Europeo. A ciò si aggiunge l’investimento, come dichiarato mercoledì ai giornali da funzionari UE, di 45 milioni di dollari per stare un’impulso alla vaccinazione nel vecchio continente.
Alcuni paesi africani continuano a chiedere la sospensione momentanea sui brevetti per i vaccini perché, sostengono, così riuscirebbero ad avviare una produzione di massa in loco. La questione della sospensione dei vaccini sembra essere più complicata e già più volte rifiutata dalle autorità europee e statunitensi.
Ad ogni modo, le autorità del paese hanno ricevuto con favore la notizia, ammettendo che la necessità di dipendere per il 70% dalle importazioni estere in materia di medicinali e al 100% sui vaccini per la Covid-19 è stata la causa principale dei bassi tassi di vaccinazione del paese. Il ministero della salute, Muthai Kagwe, ha dichiarato che la forte dipendenza dall’importazione ha creato grandi problemi logistici di approvvigionamento che hanno rallentato di molto la campagna vaccinale.
La produzione dei vaccini anti Covid-19 avverranno nel nuovo impianto, che ha appena cambiato interamente il quadro dirigenziale, il Kenya Biovax Institute Limited, situato nella capitale Nairobi.