È morto all’Asmara il 9 febbraio, all’età di 93 anni, in patriarca della chiesa ortodossa eritrea, Abune Antonios. Il religioso si trovava agli arresti domiciliari dal 2006, due anni dopo la sua installazione al rango di patriarca, in conseguenza di contrasti con le autorità politiche del paese.

Il patriarca Abune Antonios aveva criticato nel 2006 la politica del governo sulla repressione delle libertà individuali e le continue interferenze negli affari della chiesa ortodossa, venendo poi posto agli arresti domiciliari, in isolamento, senza specifiche incriminazioni. Secondo alcune organizzazioni umanitarie Abune Antonios si sarebbe rifiutato di scomunicare gli appartenenti alla sua chiesa che si opponevano al governo eritreo, opponendosi ad una specifica richiesta delle autorità.

Dopo il suo arresto venne sostituito nel 2007 come patriarca da Abune Dioskoros, che godeva dell’appoggio del governo eritreo, ma questa nomina è stata altamente divisiva nella comunità ortodossa eritrea, che ha in larga misura continuato a riconoscere il primato di Abune Antonios.

La chiesa ortodossa eritrea è stata costituita nel 1993, dopo l’indipendenza dall’Etiopia, e oggi sono legalmente ammesse in Eritrea solo la chiesa cattolica romana, la chiesa copta ortodossa, l’Islam sunnita e la chiesa evangelica affiliata alla chiesa luterana. Numerosi esponenti religiosi di altre chiese, secondo le organizzazioni umanitarie, sono stati arrestati arbitrariamente.

I funerali si sono tenuti all’Asmara il 10 febbraio e, nonostante il divieto di parteciparvi, fonti della chiesa ortodossa hanno riferito di una grande folla riunitasi nel monastero dove è stato inumato l’alto prelato.

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