In Somalia i terroristi hanno dapprima condotto una serie di azioni – 6 in totale – contro caserme di polizia e presidi di sicurezza posti alla periferia sud e in quella nord della capitale. Esplosioni di autobombe seguite da scambi di colpi d’arma da fuoco hanno caratterizzato le prime ore del mattino e rileva la battaglia ingaggiata nei pressi della base di Kahda, le cui difese sono state superate dagli assalitori; 5 persone sono state uccise e 16 sono rimaste ferite. 15 persone sono invece rimaste uccise a Beledweyne, dove un kamikaze con indosso una cintura esplosiva l’ha azionata in un ristorante frequentato da politici e funzionari locali alla vigilia del voto.

Tra quanti hanno avanzato la propria candidatura in questa città feudo del Presidente Farmajo è Fahad Yasin, ex Direttore dei servizi di informazione nazionali e ancora oggi nella cerchia presidenziale come suo consigliere per la sicurezza nazionale. Dopo una iniziale sospensione, il 20 febbraio Yasin è infine stato eletto nella carica, con 76 voti contro 24.

Il grave evento di sicurezza non può non essere collegato a queste dinamiche e alle violenze a matrice clanica che hanno caratterizzato quest’area sin dal 2020. Il 17 febbraio, in un alterco tra agenti di polizia e forze scelte, era deceduto un commissario delle forze di polizia locali.

La conclusione prevista del processo elettorale resta al 25 febbraio: risultano ad ora nominati 153 deputati su 275. Mancano ancora all’appello poco meno della metà dei seggi, ma si stanno chiudendo in questa fase le partite maggiori, che riguardano anche quei candidati di opposizione che aspirano poi a poter correre per la carica di Presidente. A far parte del Parlamento sono anche alti esponenti in vista degli organismi di informazione e sicurezza, quali il capo ad interim Yassin Farey e l’ex vice-capo Abdullahi Kulane Jiis – eventi denunciati dalle opposizioni. I 5 seggi del Banadir (Mogadiscio) saranno invece assegnati lunedì 21 febbraio.

Anche a tal fine si è registrata la visita in Somalia del gen. Townsend, a capo di AFRICOM (Comando militare statunitense responsabile per l’Africa), tappa di un viaggio regionale che ha toccato anche Gibuti e Kenya. Ulteriori azioni violente si sono verificate nel Basso Scebelli, dove militari inquadrati in AMISOM (Missione dell’Unione africana in Somalia, in via di ridefinizione) hanno ucciso in operazioni militari almeno 20 terroristi.

Molto dibattuta è stata la conclusione (15 febbraio) con la Coastline – società basata a Houston in Texas e già nota alle cronache locali ed estere come Soma – di sette accordi per prospezioni petrolifere nell’offshore del Galmudug, del SudOvest e dell’Oltregiuba. Il Premier Roble si è affrettato a smentire il suo Ministro del Petrolio Ahmed, ritenendo illegali le autorizzazioni. Queste potrebbero essere state avallate dal Presidente nonostante un divieto dello stesso Farmajo a concludere accordi internazionali in questa fase.

Tramite il suo portavoce, il Presidente ha smentito di essere a conoscenza dell’accordo – e con ancor più forza di averlo favorito. Si nota ad ogni modo una volontà a non esacerbare le divisioni in questo momento. Giunti nuovi aiuti alimentari per lenire gli effetti della siccità – che riguarda ormai oltre 500.000 persone. L’ultima iniziativa in ordine temporale è della Germania tramite la FAO (Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite), per un valore di 20 milioni di dollari.

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