Somalia. Il differimento non è purtroppo una sorpresa, nonostante il buon andamento in ultimo registrato. Alla comunità internazionale sempre esterrefatta non resta che ribadire le minacce di interruzione dei fondi e dei programmi di riduzione del debito, vitali per il funzionamento delle Autorità federali e peraltro per l’erogazione di servizi di base. Dare seguito a queste ipotesi potrebbe però cancellare i risultati sin qui ottenuti. I donor preferiscono dunque non sciogliere il dilemma di fondo, nella speranza che la conclusione sia davvero vicina.
Le opposizioni da parte loro non smettono di denunciare opacità e carenze, in ultimo per tentare di impedire che anche nel nuovo Parlamento possa formarsi una maggioranza di voti che consenta di rieleggere l’attuale Presidente Farmajo al vertice del Paese. Anche i notabili a lui avversi sono colti in un dilemma, ovvero se andare o meno fino in fondo con questa contrapposizione. Essa tuttavia indebolirebbe il Premier Roble responsabile del buon andamento del voto più di quanto non farebbe con l’inviso Capo dello Stato.
Annullata l’elezione dell’ex direttore dell’Agenzia di Informazione e Sicurezza nazionale Fahad Yasin, che aveva del clamoroso, la regione di Beledweyne (Hirshabelle) resta tra quelle più incerte e contestate insieme a Bosaaso in Puntland. Al termine di una riunione virtuale tra Roble e i Governatori regionali ci si è accordati ad ogni modo nuovamente (25 febbraio) per un differimento del termine, ora al 15 marzo. Dovrebbe essere così possibile nominare i deputati dei circa 100 seggi ora vacanti ed eleggere poi il prossimo Presidente intorno alla fine di aprile. Anche se rispettata, questa finestra temporale avrà rappresentato una proroga di oltre un anno ai leader e ai parlamentari attualmente in carica.
Nominato intanto un Inviato Speciale cinese per il Corno d’Africa, novità per Pechino che dà maggiore evidenza del legame ritenuto strategico con quest’area. Oltre gli investimenti infrastrutturali e logistico-militari in Etiopia, Kenya e a Gibuti e quelli petroliferi in Sudan, è interesse della Cina avere una presenza più politica nel Corno, regione nella quale raggiungere e mantenere “stabilità, sviluppo e prosperità” utili nel lungo termine a rafforzare questa presenza. È possibile che questa rinnovata azione si esplichi anche verso la Somalia, dati i rapporti diplomatici che si strutturano tra Somaliland e Taiwan.
Non appare dunque un caso che proprio in questa settimana siano tornati a farsi sentire anche gli Stati Uniti, con un raid aereo contro posizioni di terroristi Al Shabaab, il primo nel 2022. Mentre l’attenzione internazionale si è spostata prepotentemente verso l’Ucraina, questo è un modo controverso, ma anche molto efficace, per ribadire la presenza muscolare in un quadrante che anche Washington ritiene cruciale.