L’ex candidato alle presidenziali keniane, Ole Kiyiapi, ha annunciato, inn un’intervista alla BBC, la morte del fratello, appartenente alle Kenyan Defensive Forces (KDF) per un raid di al-Shabaab. Il professore si dichiarato profondamente addolorato per il fatto che non ci sia stata un comunicato ufficiale e, di conseguenza, il meritato riconoscimento alle vittime. Notizie dell’attentato sarebbero apparse sui media somali e accosterebbero all’avvenimento l’operato del gruppo jihadista somalo, formalmente collegato ad al-Qaeda.

La regione al confine tra Somalia e Kenya non è nuova ad attentati del gruppo, e già la settimana precedente era avvenuto un raid dei jihadisti ad un cantiere gestito dalla China Communications Construction Company Limited (CCCC), un’azienda cinese che stava lavorando al LAPSSET, il corridoio di trasporto che collegherà il Kenya con il Sudan del Sud ed Etiopia. Come riporta il giornale Nation.Africa, testimonianze locali dicono la risposta dell’esercito non è tardata ad arrivare, con camionette di soldati che sono dirette verso il luogo dell’attentato.

Come detto in precedenza, la zona è stata teatro di numerosi scontri tra esercito e terroristi, con un crescendo negli ultimi mesi. La medesima ditta cinese era stata vittima di un attacco il 23 gennaio scorso, quando erano stati bruciati dei macchinari.

Nelle ultime settimane, invece, si sono intensificati gli scontri dell’esercito con al-Shabaab. Questa settimana un membro di al-Shabaab è rimasto vittima di uno scontro con il KDF, sempre nella foresta di Boni; mentre due settimane fa l’esercito aveva sorpreso e ucciso quattro militanti del gruppo somalo nel tentativo di varcare il confine.

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