Una bomba esplosa a Mogadiscio, in Somalia, ha ferito tre cittadini turchi e il loro autista somalo; l’evento è stato rivendicato dai terroristi di Al-Shabaab. Altri eventi violenti sono avvenuti nel Gedo, dove 10 soldati kenioti sono rimasti uccisi e 5 loro commilitoni feriti nell’esplosione di un ordigno azionato al passaggio del loro convoglio.

Si conferma l’andamento irregolare degli attacchi di terrorismo, più contenuti in questa fase dopo il picco di violenze registrato tra la fine di febbraio e la prima metà di marzo. Quanto alla pirateria, degno di nota è il mancato rinnovo in sede di Consiglio di Sicurezza ONU a reprimere i fenomeni criminali anche nelle acque nazionali della Somalia. Le operazioni di contrasto internazionale in corso potranno continuare nell’alto mare. È una vittoria parziale per Mogadiscio, che da tempo reclama che la forte riduzione nel numero degli eventi di pirateria avrebbe dovuto far traslare le responsabilità di repressione degli illeciti verso le strutture di sicurezza nazionali.

Trascorso anche il termine del 15 marzo per la conclusione del processo di nomina dei deputati alla Camera Bassa, il quadro è completo per Banadir, Galmudug, Somaliland e SudOvest. Sui 275 seggi totali ne restano ancora vacanti 39 tra Hirshabelle, Oltregiuba e Puntland. Il termine è stato perciò portato al 31 marzo, con successivo giuramento a Mogadiscio il 14 aprile. L’allungamento farà slittare di conseguenza anche l’elezione del Presidente del Parlamento e poi del Presidente, portandole verso maggio.

Hirshabelle, Oltregiuba e Puntland sono gli stati federali che hanno rapporti più tesi con le Autorità federali e in particolare con il Presidente Farmajo. Si conferma a questo proposito che il nodo del contendere non sono tanto i singoli seggi, quanto la possibilità di poter indicare persone che potranno poi orientare la nomina presidenziale, impedendo in particolare una rielezione di Farmajo stesso. Nonostante le tante critiche raccolte nell’ultimo biennio il Presidente uscente mantiene delle buone possibilità.

Sempre più folta la lista dei candidati, con nuovi ingressi. L’ultimo in ordine cronologico è quello del Presidente del Puntland, Deni. Il moltiplicarsi delle candidature potrà, per converso, indebolire singole figure di spicco. La contesa tende a diventare ora più transazionale, ovvero un gioco di annunci e probabili futuri ritiri collegati all’approssimarsi del voto per le presidenziali.

Sul piano internazionale ha destato qualche perplessità la missione del Presidente del Somaliland Bihi negli Stati Uniti. Di fronte al sospetto che egli potesse perorare la causa indipendentista, il Dipartimento di Stato ha reiterato la propria posizione, circa colloqui che avvengono nel quadro di una Somalia unita.

La Cina, al contempo, ha reso nota la consegna di 35 veicoli militari di vario tipo – da veicoli da trasporto alle ambulanze – in favore delle Forze Armate somale, per sostenerne lo sforzo di contrasto al terrorismo. Da Pechino giungeranno inoltre aiuti alimentari in supporto alle popolazioni colpite dalla siccità, un problema persistente che vede anche un nuovo contributo dal Qatar.

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