Amnesty International ha lanciato un duro monito all’Egitto lo scorso 26 marzo, chiedendo che vengano immediatamente fermati i rimpatri forzati dei cittadini Eritrei verso il proprio paese di origine, dove potrebbero subire la detenzione e la violazione dei diritti umani.

L’Egitto viene in tal modo accusato di violazione del principio di non-respingimento previsto dal diritto internazionale nei confronti di coloro che provengono da paesi dove la pratica della detenzione arbitraria e la sistematica violazione dei diritti umani rappresenta un concreto rischio.

In particolar modo, secondo l’organizzazione umanitaria, la maggior parte degli eritrei che fugge dal proprio paese è motivato dalla volontà di sottrarsi al lungo servizio militare – spesso indefinito nei tempi – che allontana i giovani eritrei dalle proprie famiglie avviandoli verso strutture di addestramento dalle quali molto sono stati poi inviati a combattere nella vicina Etiopia. Chi si sottrae al servizio militare lasciando il paese, secondo l’organizzazione umanitaria, viene considerato un traditore e solitamente subisce al suo rimpatrio la detenzione in condizioni di grave disagio e sistematica violazione dei diritti umani.

Sono oltre 20.000 i rifugiati e richiedenti asilo eritrei presenti in Egitto e registrati dall’UNHCR, sebbene Amnesty International ritenga che il numero sia superiore, in conseguenza della frequente pratica dell’arresto da parte dei funzionari egiziani degli eritrei che varcano i confini meridionali del paese.

Secondo Amnesty International sono almeno 31 gli eritrei rimpatriati forzosamente nelle ultime due settimane, e 40 quelli rimandati in Eritrea tra l’ottobre e il dicembre del 2021, mentre altri 50 circa sono in questo momento in stato di arresto nella città di Assuan, a rischio di imminente rimpatrio.

L’organizzazione umanitaria sostiene che questi non abbiano avuto accesso alle procedure di asilo né alla possibilità di impugnare i propri ordini di espulsione, ponendo l’Egitto in una situazione di grave violazione del diritto internazionale.

Philip Luther, direttore della ricerca per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty International, ha chiesto all’Egitto di cessare la pratica della detenzione arbitraria degli eritrei e di adottare immediati provvedimenti affinché possano godere di quanto previsto dal diritto internazionale in termini di accoglienza, cure mediche, igiene, cibo e accesso ai funzionari dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).  

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