Il 23 marzo è avvenuta una nuova sequenza di eventi violenti in Somalia, rivendicati dal gruppo terrorista Al Shabaab. Un commando di miliziani ha fatto irruzione nell’aeroporto Aden Adde di Mogadiscio e vi ha ingaggiato uno scontro a fuoco con gli elementi armati posti a guardia della base Halane, compound diplomatico-militare fortificato presente entro lo scalo.
Qui sono ospitati il quartiere generale di AMISOM-ATMIS e le Rappresentanze di Nazioni Unite, Agenzie umanitarie e le Ambasciate con i loro contrattisti. Militari di AMISOM Sono accorsi per difendere il compound. Nella sparatoria almeno quattro tra gli aggressori e una guardia di sicurezza sono rimasti uccisi e altri feriti.
Un secondo grave evento è stato compiuto nella serata della stessa giornata a Beledweyne (Hiran). Un attentatore suicida vi ha colpito un seggio elettorale, facendo strage di civili, oltre 50 secondo le fonti ufficiali. Un’altra detonazione ha colpito poi anche i soccorritori accorsi per allontanare i feriti, che superano il centinaio. Tra le vittime gli obiettivi principali dell’attentatore: la 33enne parlamentare di opposizione e candidata alle legislative locali Amina Mohamed Abdi e l’ex parlamentare di opposizione e attuale candidato Ali Abdi Dhuhul.
L’attentato è giunto nelle fasi conclusive della campagna elettorale locale per la rielezione in Parlamento. I leader di opposizione esprimono il loro cordoglio e legano l’evento alla vicenda di Ikram Tahlil, agente dei servizi di informazione sulla cui scomparsa a giugno 2021 e presunta uccisione la parlamentare aveva indagato. Amina aveva denunciato pressioni per ritirare la propria candidatura.
Sia il Presidente Farmajo sia il Premier Roble hanno condannato gli attacchi. Roble ha esortato le agenzie di sicurezza a un’indagine approfondita. È possibile che ora questo dossier torni al centro della campagna elettorale per le presidenziali. Per lo stesso seggio a Beledweyne era stato candidato ed eletto Fahad Yasin, già al vertice dell’Agenzia di intelligence e poi consigliere per la sicurezza di Farmajo e che l’opposizione accusa di essere responsabile dell’omicidio Tahlil. L’ex leader dell’HirShabelle Waar non ha esitato a indirizzare esplicitamente accuse di questo tenore proprio contro Farmajo e a ritenerlo responsabile degli eventi.
In questo quadro si segnala l’annuncio di una Conferenza di Pace per il Corno d’Africa, proposta dall’Inviato Speciale di Pechino Xue Bing. La Cina ribadisce l’interesse a interloquire con Mogadiscio per frenare le derive particolaristiche e le diplomazie regionali, visibili nel rapporto aperto tra Taiwan e Somaliland.
Gli investimenti infrastrutturali necessari a sviluppare la Nuova Via della Seta e a collegarvi l’Etiopia hanno alcuni degli snodi cruciali in quest’area. Per la prima volta Pechino appare disposta a una presenza militare e politica diretta ed esplicita che non potrà non sollecitare reazioni – in primis dagli Emirati Arabi Uniti, del Kenya e degli Sati Uniti.