Il Consiglio dei ministri dell’Etiopia ha approvato il 19 marzo il disegno di legge sulla cooperazione militare con la Turchia, che prevede una stretta collaborazione sul fronte della lotta alla pirateria, dell’addestramento, dello sviluppo dell’industria militare e un programma di esercitazioni congiunte tra le forze armate dei due paesi.
Il provvedimento normativo scaturisce dai tre accordi siglati dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il primo ministro etiopico Abiy Ahmed ad Ankara nel 2021, in virtù dei quali era stata delineata la piattaforma generale di collaborazione che avrebbe dovuto portare i due paesi a definire il quadro normativo entro il quale collocare sul piano pratico la possibilità di una cooperazione bilaterale militare.
Con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, il disegno di legge passa ora alla valutazione e al voto del Parlamento, che deve ratificarlo e renderlo pienamente operativo.
La cooperazione militare tra l’Etiopia e la Turchia è stata oggetto a più riprese di interesse da parte della comunità internazionale, soprattutto all’indomani della vendita dei droni Bayraktar TB2 che hanno permesso all’esercito federale di Addis Abeba di ribaltare le dinamiche del conflitto contro il Tigrai, fermando l’avanzata delle forze del TDF.
Lo scorso dicembre gli Stati Uniti avevano espresso preoccupazione per la vendita dei droni turchi e munizionamento MAM-L, e per il loro impiego nel conflitto, sebbene nessuna conferma ufficiale fossa stata fornita né dall’Etiopia, né dalla Turchia, sull’effettivo trasferimento degli stessi alle forze dell’ENDF.
La Turchia, al contrario, aveva ribadito come il proprio impegno politico in Etiopia fosse finalizzato all’individuazione di qualsiasi possibile soluzione per la pace, e l’ambasciatrice di Ankara ad Addis Abeba, Yaprak Alp, aveva più volte ricordato come la posizione della Turchia nel conflitto fosse neutrale.