Il 23 marzo è stato nuovamente posto agli arresti a Gibuti l’ex ministro del bilancio, Abdoulkarim Aden Cher, insieme a numerosi funzionari dello stesso ministero.
L’ex ministro era stato rimosso dal suo incarico lo scorso gennaio, arrestato una prima volta il 7 marzo e poi posto in libertà vigilata sino alla scorsa settimana, quando il pubblico ministero ne ha chiesto nuovamente l’arresto.
Le accuse mosse all’ex ministro sono principalmente quelle di corruzione e di sperpero di fondi pubblici, e il pubblico ministero ha chiesto di poter indagare sui conti correnti bancari della famiglia di Abdoulkarim Aden Cher, dove a suo avviso sono state fatte transitare la gran parte delle somme connesse alle attività illecite di cui è accusato.
Le principali accuse mosse all’ex ministro sono quelle connesse all’attivazione di decine di contratti simulati, a favore di amici e membri della sua famiglia, aggirando il limite dei controlli imposti agli incarichi superiori ai 5 milioni di franchi gibutiani.
I reati contestati all’ex ministro sarebbero stati commessi attraverso la partecipazione di numerosi funzionari del ministero, tra i quali il tesoriere e il segretario generale delle finanze, anch’essi arrestati su richiesta del pubblico ministero.