Il governo dell’Eritrea ha diramato un comunicato lo scorso 24 marzo con il quale ha inteso spiegare le ragioni della propria opposizione all’adozione della risoluzione A/ES-11/L2 “Conseguenze umanitarie dell’aggressione contro l’Ucraina”.
Il testo della risoluzione, secondo l’Eritrea, fa esplicito riferimento alla precedente risoluzione adottata dall’ONU lo scorso 2 marzo, nei confronti della quale Asmara aveva espresso il proprio voto contrario, denunciando la politicizzazione della questione umanitaria.
Secondo il comunicato eritreo, il testo approvato dalle Nazioni Unite non affronta la questione delle priorità umanitarie ma al contrario politicizza la questione rendendo impraticabile l’effettivo perseguimento degli obiettivi a favore delle persone e dei paesi colpiti.
Al tempo stesso è stata espressa soddisfazione per l’iniziativa presa dal Sud Africa con una bozza di risoluzione incentrata sulle priorità umanitarie, che, a detta dell’Eritrea, evitava di “polarizzare i contenuti politici” e che sarebbe stata sostenuta dal governo dell’Asmara.
Il comunicato, infine, si conclude con una nota critica sul piano della politica internazionale, che, secondo la visione dell’Eritrea, è caratterizzata da una spinta per tornare ad un ordine mondiale unipolare, “stringendo il cappio alla Russia”,
La nota del governo Eritreo si inserisce in una difficile fase di gestione della politica estera per il governo di Asmara, sempre più isolato in seno alla comunità internazionale in conseguenza del proprio ruolo nel conflitto del Tigrai e per le posizioni di implicito sostegno alla Russia nell’ambito del conflitto in corso in Ucraina.
Il voto contrario dell’Eritrea alla risoluzione di condanna dell’ONU contro la Russia lo scorso 2 marzo aveva sollevato numerose critiche, cui il governo ha cercato di rispondere con un comunicato ambiguamente incentrato sulla necessità di concentrarsi sull’effettiva capacità di erogazione degli aiuti umanitari, anziché favorire – a detta dell’Asmara – la politicizzazione della crisi e del fattore umanitario.