Il 6 aprile, ricorrenza della caduta del regime di Omar al-Bashir, ingenti manifestazioni sono state organizzate in Sudan nella capitale Khartoum e nelle principali città del paese. I comitati di resistenza popolare hanno inteso in tal modo sfruttare la ricorrenza della rivoluzione per protestare contro il regime militare guidato dalla giunta del Consiglio Sovrano di Transizione, chiedendo la fine del governo militare.
Le forze di sicurezza hanno fatto ampio impiego di gas lacrimogeni contro i manifestanti, e, secondo la stampa locale, alcuni di questi sarebbero stati sparati anche all’interno di un ospedale della capitale, l’al-Jawda.
Grandi manifestazioni sono state organizzate lo stesso giorno anche a Port Sudan e nel Darfur, mentre il Fronte Rivoluzionario del Sudan (SRF) ha annunciato l’organizzazione di una riunione con i diversi partiti e movimenti dell’opposizione per presentare la propria iniziativa politica comune. La riunione si è tenuta il 9 aprile a Khartoum, e vi ha partecipato anche il rappresentante delle Nazioni Unite Volker Perthes, che solo la settimana scorsa era stato minacciato di espulsione dal paese dai vertici del governo militare.
Il presidente del SRF, El Hadi Idris, ha invitato anche i delegati delle Forze per la Libertà e il Cambiamento (FCC) a valutare la piattaforma politica proposta, aprendo al dialogo e alla cooperazione tra le diverse componenti del vasto movimento di opposizione al governo.