Tedros Adhanom Ghebreyesus, etiopico di etnia tigrina al vertice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 12 aprile ha espresso una forte critica alla comunità internazionale in merito alla scarsa attenzione tributata alla crisi in corso in Tigrai, ponendo l’accento al contrario sulla grande attenzione attribuita al conflitto in Ucraina.
Molto forti i toni delle critiche espresse de Ghebreyesus, secondo il quale nel mondo “non si presta eguale attenzione alle vite dei bianchi e dei neri”, come dimostra il minore interesse della comunità internazionale per i conflitti e le crisi in atto in Etiopia, in Siria, nello Yemen e in Afghanistan.
Secondo il capo dell’OMS, da quando poco meno di un mese fa è stata dichiarata la Tregua in Tigrai oltre 2.000 camion di aiuti umanitari avrebbero dovuto raggiungere la regione, mentre in totale sarebbero solo 20 quelli che effettivamente sarebbero stati autorizzati a transitare.
Questa circostanza avrebbe ulteriormente peggiorato la gravità della situazione umanitaria in Tigrai, dove mancano viveri e medicinali e dove la popolazione vive ormai da quasi due anni in condizioni estremamente precarie.
Secondo Ghebreyesus anche la stampa internazionale non seguirebbe con eguale attenzione le vicende delle molte crisi internazionali in atto, mancando di documentare le atrocità del conflitto in corso in Etiopia e trascurando episodi che avrebbero dovuto essere portati a conoscenza del pubblico internazionale.
Le affermazioni del capo dell’OMS hanno generato l’immediata replica del governo etiopico e di quello eritreo, che più volte hanno accusato Ghebreyesus nel corso del più recente passato di “cattiva condotta” sfruttando il proprio ruolo al vertice di un organismo internazionale per condurre un’agenda esclusivamente politica.
Il ministro dell’informazione eritreo, Yemane Meskel, ha anche accusato Ghebreyesus di mentire sull’evoluzione della crisi militare che ha condotto al conflitto, omettendo di ricordare come l’Eritrea sia stata coinvolta in conseguenza di un lancio di missili contro la capitale Asmara nelle prime fasi del conflitto.