Sarebbe di almeno 173 morti il tragico bilancio degli scontri tribali scoppiati nella provincia del Darfur occidentale la scorsa settimana. Il 22 maggio 9 persone sarebbero rimaste vittime degli scontri nel villaggio di Kreinik, mentre il 24 maggio successivo si sarebbe compiuta una vera e propria strage, con la morte di 164 persone.
Secondo le testimonianze locali raccolte dalla stampa, le violenze sarebbero state condotte ancora una volta dalle milizie arabe dei Janjaweed, mentre l’esercito sudanese non sarebbe in alcun modo intervenuto a difesa dei civili, determinando in tal modo la fuga di oltre 20.000 persone dopo che le abitazioni del villaggio sono state in gran parte bruciate e rase al suolo.
Il villaggio di Kreinik, ubicato a circa 80 km ad est della città di Geneina, sarebbe stato attaccato dalle milizie dei Janjaweed a seguito di una disputa tra nomadi di etnia araba e membri della comunità etnica africana locale dei Massalit, nell’ambito dei frequenti contrasti che insorgono in merito al controllo delle terre e delle sorgenti d’acqua.
Le milizie Janjaweed, sostenute dalle Forze di Supporto Rapido (RSF) agli ordini del generale Dagalo – vice presidente del Consiglio Sovrano di Transizione del Sudan – sono tristemente note nella regione del Darfur per le violenze commesse sin dall’epoca del dittatore Omar al-Bashir, che ne aveva istigato il ruolo e l’azione a danno delle popolazioni di etnia africana.
Le violenze della scorsa settimana sarebbero iniziate dopo che due miliziani del Janjaweed sono rimasti uccisi nel corso di scontri con la locale popolazione Massalit, per contrasti connessi al controllo su alcuni appezzamenti di terreno, determinando la reazione delle milizie arabe che hanno fatto irruzione nel villaggio di Kreinik a bordo di veicoli fuoristrada armati con mitragliatrici e a cavallo, aprendo il fuoco sulla popolazione e dando alle fiamme le abitazioni.
I combattimenti si sono poi estesi alla città di Genenina, dove è stato assaltato il locale ospedale, presumibilmente nel tentativo da parte di Janjaweed di catturare alcuni feriti scampati al massacro del villaggio di Kreinik.
Il governatore del Darfur, Minni Minawi, ha accusato le milizie delle Forze di Supporto Rapido di aver sostenuto i Janjaweed nella conduzione dell’attacco e al tempo stesso ha accusato l’esercito di non essere intervenuto a difesa della popolazione, lasciando l’area poco prima dell’attacco.