Secondo quanto denunciato dall’emittente televisiva inglese BBC, le milizie Amhara che occupano la regione occidentale del Tigray si sarebbero rese responsabili di un’operazione di pulizia etnica a danno della popolazione tigrina, con l’intento di occupare in modo permanente la regione.

Testimoni locali, inoltre, avrebbero dichiarato di aver assistito ad un sommario tentativo di distruggere ogni prova dei crimini commessi in loco, bruciando centinaia di corpi di civili uccisi nel corso delle operazioni militari condotte dalle milizie fano e dal quelle dello stato regionale dell’Amhara.

L’operazione si sarebbe resa necessaria nel timore del possibile ingresso nella regione di una commissione indipendente d’indagine guidata dalle Nazioni Unite, sotto la supervisione dell’ex procuratore della Corte Penale Internazionale Fatou Bensouda.

Le Nazioni Unite hanno approvato il finanziamento della missione di indagine lo scorso marzo, pur con il voto contrario di Russia e Cina, mentre il governo etiopico si è dichiarato contrario alla missione ritenendola uno strumento di pressione politica.

Le esumazioni dei corpi dalle fosse comuni e la loro distruzione sarebbe in tal modo stata avviata frettolosamente in conseguenza del timore di una possibile accelerazione nell’organizzazione della missione delle Nazioni Unite. Le operazioni sarebbero iniziate il 4 aprile, solo tre giorni dopo l’approvazione del finanziamento della missione, e avrebbero interessato soprattutto l’area della città di Humera e quella di Adebay.

Le testimonianze raccolte dalla BBC hanno accusato le milizie Amhara di aver disseppellito centinaia di corpi da numerose fosse comuni, bruciato i resti e poi trasportato ogni prova al di fuori dell’area potenzialmente interessata dalla missione ispettiva.

Le autorità Amhara hanno ammesso di aver avviato una campagna per riesumare i corpi dalle fosse comuni, sebbene con l’intento di procedere alla loro identificazione ed accusando il Tigrai di essere responsabile per l’uccisione dei civili. Tali ricerche sarebbero state condotte con l’aiuto dell’Università di Gondar, che ha corroborato la versione delle autorità Amhara.

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