Secondo quanto riportato dalla Eritrean Press Agency, l’Eritrea avrebbe ricevuto il 7 maggio dalla Russia 8 droni armati Zala KYB, oltre al sostegno addestrativo di 26 tecnici per l’addestramento delle forze locali. Tale fornitura, inoltre, sarebbe connessa all’apertura di una base militare russa nei pressi di Massaua (l’articolo riporta, presumibilmente in modo erroneo, la città di Afabet, localizzandola a 40 Km da Massaua).
La notizia potrebbe in tal modo confermare le voci connesse alla definizione di accordi tra l’Eritrea e la Russia nel merito di una più intensa cooperazione militare, finalizzata in particolar modo all’apertura di una base navale russa sul Mar Rosso. Tali voci erano circolate con una certa insistenza a margine della visita del ministro degli Esteri Saleh a Mosca la settimana scorsa, e nei precedenti colloqui bilaterali tra i due paesi.
Il drone ZALA KYB è prodotto in Russia dal gruppo Kalashnikov ed è definito come un “drone-kamikaze” (tecnicamente “loitering munition” o “munizione circuitante”), in quanto progettato per colpire i propri obiettivi e distruggersi. Si tratta di un dispositivo di recente progettazione, che ha terminato la sua fase di sperimentazione lo scorso anno, poco costoso e particolarmente flessibile nell’impiego.