Secondo informazioni riportate da Africa Intelligence e dalla BBC, nel corso dell’ultima settimana si sarebbero verificati intensi scontri armati lungo il confine settentrionale dell’Eritrea con il Tigrai.
Gli scontri si sarebbero verificati principalmente nell’area di Rama e nelle vicinanze della cittadina di confine di Badme, oggetto di un lungo contenzioso tra Eritrea ed Etiopia, nonostante una corte internazionale ne abbia riconosciuto la sovranità da parte dell’Asmara.
La dinamica della nuova crisi di confine non è chiara, e allo stato attuale non è stato possibile comprendere le ragioni della ripresa dei combattimenti, così come la parte che li ha originati.
Intensi scambi di artiglieria sono stati segnalati su entrambe le linee del fronte, mentre non sembrerebbe essere seguita una vera e propria avanzata terrestre né da parte eritrea né da parte tigrina.
Le tensioni nella regione del Tigrai sono aumentate costantemente nel corso delle ultime settimane, a seguito delle ripetute accuse da parte del governo del Tigrai al governo federale e ai suoi alleati regionali, accusati di limitare il transito degli aiuti militari al minimo indispensabile, e a solo beneficio degli osservatori internazionali.
Il governo del Tigrai, inoltre, lamenta il perdurare dell’occupazione del Tigrai occidentale da parte delle milizie Amhara, denunciando il concreto rischio di una ripresa delle operazioni militari da parte di tutte le forze del governo federale. Accuse rigettate dal governo del primo ministro Abiy Ahmed, che, al contrario, sostiene che sia il Tigrai a progettare una offensiva nella regione e nell’area del Wolkait, dove le forze federali si preparano a rispondere a qualsiasi ipotesi di minaccia.