Un tribunale di Gibuti ha condannato cinque ex esponenti delle istituzioni a pene comprese tra i sei mesi e i cinque anni, con l’accusa di corruzione e di aver divulgato conversazioni riservate dello stesso presidente Ismail Omar Guelleh.
Tra i condannati figurano Yabe Said Guelleh e Ibrahim Abdi Guelleh, che sono stati accusati di aver diffuso illegalmente conversazioni telefoniche altamente sensibili, e per i quali la corte ha disposto una condanna a cinque anni di reclusione.
Condannati a tre anni di carcere, invece, l’ex capo della Polizia Abdullahi Abdi Farah e l’ex ministro del bilancio Boode Ahmed Roble, con l’accusa di corruzione e appropriazione indebita.
Il tribunale di Gibuti ha infine condannato a sei mesi di carcere anche Abdalla Hassan Iltire, ex direttore della banca centrale, con l’accuso di aver partecipato ad una cospirazione finalizzata alla frode.
Le condanne comminate dal tribunale di Gibuti giungono al culmine di un periodo di forti tensioni politiche interne all’apparto di governo, dove una fronda ostile al ruolo del presidente Guelleh e della sua famiglia è stata accusata di ordire trame finalizzate a minare la capacità di governo del presidente stesso. Lo scorso febbraio, inoltre, numerosi esponenti della polizia e delle forze armate erano stati messi agli arresti domiciliari, sempre con l’accusa di aver cospirato alla sicurezza dello Stato, e solo alcuni di questi sembrano ad oggi essere stati scagionati.