Il 19 luglio si è tenuta a Gibuti la cerimonia di insediamento della commissione che dovrà occuparsi della parziale privatizzazione di Djibouti Telecom, presieduta dal ministro delle Finanze Ilyas Moussa Dawaleh, coadiuvato dal ministro del Bilancio e Comunicazione Isman Ibrahim Robleh e da quello delle Telecomunicazioni Radwan Abdillahi Bahdon. Ha partecipato alla riunione anche il consigliere economico del presidente Ismail Omar Guelleh, Mohamed Assoweh Bouh, che svolge anche le funzioni di direttore del Fondo Sovrano di Gibuti e di direttore generale di Djibouti Telecom (https://www.lanation.dj/reunion-au-palais-du-peuple-de-la-commission-en-charge-de-la-privatisation-de-djibouti-telecom/).
Il ministro delle Finanze Dawaleh ha illustrato le finalità dell’operazione e le modalità di gestione, insistendo sulla necessità di assicurare la regolarità e la trasparenza del processo di privatizzazione, nonché garantire con la parziale privatizzazione una adeguata capacità finanziaria per lo sviluppo della società.
Secondo quanto riferito dalla rivista Africa Intelligence, l’incarico ad Ilyas Moussa Dawaleh alla guida del comitato per la privatizzazione ha destato stupore nel paese, alla luce dei rapporti di fiducia non eccellenti tra il presidente e il ministro delle Finanze, che sarebbe considerato da Guelleh eccessivamente ambizioso sul piano politico (https://www.africaintelligence.fr/afrique-est-et-corne/2022/07/22/vente-de-djibouti-telecom–le-cadeau-en-trompe-l-oeil-d-iog-a-son-ministre-des-finances,109800591-art).
La commissione sarebbe tuttavia fortemente controllata dai principali alleati politici del presidente, che avrebbero il compito di supervisionare il programma di parziale privatizzazione riportando direttamente al palazzo presidenziale.