Il ministero della sanità dello stato regionale del Nilo Blu, in Sudan, ha confermato che gli scontri tribali in corso nell’area tra le tribù Hausa e Berti hanno provocato nel corso dell’ultima settimana 105 morti e 291 feriti (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/africa/2022/07/20/sudan-105-morti-in-conflitto-tribale-in-una-settimana_f7e3adac-88cd-4f49-b06d-c63e9837a57d.html).
Le violenze, iniziate lo scorso 14 luglio in seguito all’uccisione di un membro della tribù Hausa, si sono estese nel corso della settimana in diversi villaggi della regione, costringendo il governatore Ahmed El-Omda Badi a decretare il coprifuoco nei villaggi di Damazin e Roseiris (https://www.agenzianova.com/news/sudan-sale-a-105-morti-e-291-feriti-il-bilancio-delle-violenze-tribali-nel-nilo-azzurro/).
Il governo sudanese ha schierato nell’area le unità delle Forze di Supporto Rapido al comando del generale Dagalo, che vengono tuttavia accusate dagli esponenti politici di opposizione del raggruppamento delle Forze per la Libertà e il Cambiamento di aver fomentato le violenze al fine di consolidare il predominio degli Hausa, storicamente legati alle formazioni militari sudanesi (https://sudantribune.com/article261576/).
La calma sembra essere infine tornata dopo una settimana di intense violenze, sebbene in seno alle comunità degli Hausa venga registrato un crescente clima di tensione caratterizzato dalla diffusione di una narrativa fortemente ostile verso i Berti, con un continuo incitamento alla vendetta.
Il governatore della regione, Ahmed El-Omda Badi, nel corso di una conferenza stampa ha condannato le violenze e accusato il passato regime di Omar al-Bashir di averle istigate e sostenute con le proprie unità militari – in particolar modo le Forze di Supporto Rapido, sebbene non le abbia menzionate – provocando un sanguinoso scontro tra le comunità originarie della regione, i Berti, e le comunità Hausa di origine nigeriana (https://sudantribune.com/article261654/).
Ha espresso profonda preoccupazione per le violenze nella regione del Nilo Blu anche il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Khardiata Lo Ndiaye, secondo il quale migliaia di persone sono dovute fuggire dalle proprie abitazioni determinando una vera e propria emergenza umanitaria (https://sudantribune.com/article261692/).